Lamezia: Bomba pizzeria, attentatori inchiodati da telecamere

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Lamezia Terme, 10 settembre – L'hanno chiamata "Nuove Leve" l'operazione che ha condotto, in meno di  24 ore dall’ordigno esploso davanti la pizzeria "Mondo Pizza" in viale Primo Maggio, agli arresti degli esceutori materiali da parte dei carabinieri di Lamezia, coordinati dalla locale Procura e dalla Dda di Catanzaro.  Gli esecutori materiali sarebbero due ventenni: Antonio Minieri e Roberto Cugnetto Di Cello. Il primo avrebbe svolto il ruolo di vedetta, il secondo avrebbe posizionato l’ordigno che ha distrutto la pizzeria di proprietà della sorella del collaboratore di giustizia Angelo Torcasio. Sono accusati di danneggiamento aggravato e porto illegale d’arma. Per il capitano Stefano Bove, che tra l’altro oggi lascia il comando lametino nella mani del comandante Fabio Vincelli, si tratta  di “una strategia volta ad intimidire le collaborazioni ma ci siamo subito attivati per scoprire gli autori.

Questo è stato possibile grazie anche a vari impianti di videosorveglianza della zona, requisiti da noi dell'Arma nell'immediatezza del fatto anche contro la volontà di alcuni possessori, e che hanno permesso di riprendere le fasi dell’attentato. Nei filmati si vedono due soggetti, in cui uno dei due svolge il ruolo di palo o vedetta mentre l’altro posiziona l’ordigno. C’è da evidenziare – sottolinea il Capitano - che dieci secondi prima si vede una macchina che passa a pochi metri di distanza. Si pensi a cosa sarebbe potuto accadere se la macchina fosse passata di lì qualche istante dopo”. Sui giovani arrestati Bove spiega che si tratta di due ventenni “di cui uno incensurato e che prima di ieri non avevano mai destato sospetti e non erano noti alle forze dell’ordine”. Il procuratore di Lamezia, Prestinenzi, spiega che “sono in corso ulteriori accertamenti. Credo che gli atti dovranno essere a breve trasmessi alla Procura Distrettuale”. Ed infatti, a prendere la parola per ultimo è proprio il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giuseppe Borrelli il quale spiega come il non essere incensurato da parte di uno dei due “conferma le evidenti difficoltà in cui si trova ad operare il gruppo Giampà nel momento in cui ha necessità di reclutare soggetti meno capaci di operare a certi livelli. 

Abbiamo le idee abbastanza chiare  - aggiunge - sulla consistenza del gruppo, del nucleo. Nelle prossime settimane avremo ulteriori sviluppi per quel che riguarda i filoni d’inchiesta che si stanno diramando dall’operazione Medusa in poi”. Borrelli ha poi spiegato come “mentre prima le cose accadevano ma non si sapevano, oggi, grazie alla capacità e le conoscenze delle forze di polizia giudiziaria, si riescono a risolvere episodi criminali nel giro di poco. Stiamo lavorando anche sugli attentanti svolti in precedenza e contiamo di arrivare a risultati nel giro di poche settimane”. Infine Borrelli lancia un monito ed un messaggio ai commercianti lametini  “ci risulta che su Lamezia ci siano ancora commercianti che, nonostante la maggior parte dei membri della cosca Giampà sia ormai in carcere, questi continuano a pagare il mensile. Non sussistendo più la minaccia reale e concreta di una certa sudditanza e paura psicologica, chi continua a pagare diventa complice e finanziatore della cosca. Stiamo quindi valutando se procedere anche nei confronti di quei commercianti  di cui abbiamo effettivo riscontro e che continuino in tali comportamenti".

Virna Ciriaco

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