Lamezia Terme – L’imprenditore edile Giuliano Caruso è tornato nel pieno possesso di tutti i suoi beni. Oggi, la Corte di Appello, ha disposto l’annullamento del decreto di confisca e la restituzione dei beni. È giunta quindi al termine la vicenda giudiziaria nei confronti di Caruso. Nei suoi confronti erano stati pronunciati, rispettivamente dal Gip del Tribunale di Lamezia e dal Tribunale Misure di Prevenzione di Catanzaro, due decreti di sequestro con cui l’imprenditore era stato spogliato di tutti suoi beni immobili (numerosi appartamenti e appezzamenti di terreno) e beni mobili (auto). La ragione su cui si fondava il sequestro dei beni risiedeva nel rinvio a giudizio che, nel frattempo, era stato disposto nei confronti dell’imprenditore per il delitto di usura.
In particolare, gli inquirenti ritenevano Caruso responsabile di avere sottoposto ad usura un socio di una sua impresa. Celebratosi il processo con le forme del rito abbreviato Caruso è stato condannato alla pena di tre anni di reclusione ed è stata disposta la confisca di tutti beni precedentemente sequestrati. Stesso provvedimento di confisca è stato pronunciato, nel frattempo, dal Tribunale Misure di Prevenzione di Catanzaro. Giudicato in secondo grado per il delitto di usura, la Corte di Appello, su conforme richiesta del Procuratore generale, ha assolto Caruso per insussistenza del fatto, disponendo la restituzione di tutti beni precedentemente confiscati. La sentenza di assoluzione e di revoca della confisca è oggi diventata definitiva.
Il decreto di confisca disposto in sede di prevenzione, invece, è stato confermato dalla Corte di Appello di Catanzaro, e per tale ragione impugnato in Cassazione. La Corte di Cassazione ha annullato, con rinvio alla corte di Appello di Catanzaro, il decreto di confisca ravvisando molteplici profili di illegittimità. Da qui il giudizio di rinvio celebratosi davanti alla Corte di appello e conclusosi, oggi, con l’annullamento del decreto di confisca e la restituzione di tutti i beni a Giuliano Caruso. Nella requisitoria del Procuratore Generale della Corte di cassazione, già tre anni fa, segnalava “profili di illegittimità del decreto di confisca”. In tutti i gradi di giudizio e in tutte le sedi giudiziarie Giuliano Caruso è stato difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Antonio Larussa.
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