Lamezia, Corte di Appello annulla sorveglianza speciale e confisca beni a Luciano Trovato

tribunale_corte_appello_catanzaro_05064.jpg

Catanzaro - La Corte di Appello di Catanzaro ha revocato la misura di prevenzione personale e la confisca dei beni a Luciano Trovato, 34 anni, disponendone la restituzione. È quanto deciso nella seduta di oggi dalla Corte di Appello (presidente Marco Petrini) che ha annullato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per quattro anni e la confisca di tutti i beni a Luciano Trovato, difeso dagli avvocati Antonio Larussa e Francesco Gambardella. Misure alle quali era sottoposto dal 2017. La Corte ha accolto la tesi difensiva decretando un annullamento complessivo.

Luciano Trovato, anche all’esito dell’operazione ‘Perseo’, era stato ritenuto dall’accusa collegato alla famiglia di ‘ndrangheta dei Giampà di Lamezia. Lo stesso, unitamente ai propri fratelli, più volte è stato coinvolto in operazioni di polizia in materia di criminalità organizzata che hanno interessato la piana lametina. Le indagini patrimoniali avevano portato anche all’emanazione di un provvedimento di confisca. Oggi, alla luce anche dei nuovi apporti dei collaboratori di giustizia portati all’attenzione della Corte, è stata annullata sia la misura della sorveglianza che la confisca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA