Lamezia: interruzione servizio idrico, sentiti gli indagati per approfondimenti

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Lamezia Terme – Interrogatori nella caserma della Guardia di Finanza di Lamezia, per coloro che risultano indagati per la cosiddetta vicenda “acqua” a Lamezia. Si tratta di sette persone, tre della Lamezia Multiservizi e quattro della Sorical, ai quali erano stati notificati gli avvisi di garanzia per interruzione di pubblico servizio. La questione è salita alla ribalta delle cronache a fine mese scorso: le fiamme gialle lametine, su disposizione della Procura, avevano notificato gli avvisi e avevano anche provveduto alle perquisizioni nelle sedi di entrambe le società.

Nodo della questione è l’interruzione dell’erogazione dell’acqua nella città della piana: la riduzione della portata idrica era stata già annunciata sul sito della Sorical, motivata dalla morosità del Comune lametino nei confronti della società che gestisce il servizio idrico calabrese. Una parte di lametini, però, si era ritrovata con i rubinetti all’asciutto e sarebbe stato proprio questo a far scattare le indagini da parte della Procura di Lamezia, anche a seguito degli esposti presentati. La Procura ha ipotizzato il reato di interruzione di pubblico servizio, con riferimento alla mancata erogazione - per diverse ore della giornata ed in varie zone di Lamezia Terme - di acqua corrente, sia nelle abitazioni dei cittadini, che presso gli esercizi pubblici e le infrastrutture essenziali alla comunità. Il punto da chiarire è proprio questo, quindi: oggi sono state sentite dal pubblico ministero Giulia Maria Scavello le persone indagate, e già nel corso delle perquisizioni era stata acquisita della documentazione per fare luce sulla vicenda.

Gli indagati (si tratta di Paolo Villella, dirigente responsabile dell’ufficio Servizio Idrico, Santina Vecchi, responsabile amministrativa del Settore Idrico e Mario Perri per la Multiservizi e Sergio De Marco,dirigente responsabile area operativa della Sorical S.p.A.; Massimo Macrì, responsabile del compartimento centro; Luciano Belmonte, responsabile dell’ufficio di zona di Lamezia Terme; Gianluca Pugliano, responsabile del compartimento nord, per la Sorical) erano stati, contestualmente all’avviso, chiamati appunto anche a rendere interrogatorio, finalizzato proprio ad approfondire e riscontrare gli esiti delle indagini svolte, nonché a verificare l’eventuale coinvolgimento di ulteriori soggetti responsabili di fattispecie di reato.

La società Sorical da parte sua, sottolineando la fiducia nella magistratura, appresa la notizia delle indagini, aveva ribadito di essere “consapevole della correttezza della procedura utilizzata nei confronti della Multiservizi dalla quale vanta crediti per 8,8 milioni di euro pari a due anni e mezzo di fatture emesse e non pagate” e che per il caso di Lamezia aveva precisato di “aver ridotto la fornitura nella misura certamente sufficiente a soddisfare il fabbisogno idrico della popolazione residente, nonché dei servizi collettivi presenti sul territorio gestiti dalla Multiservizi”. 

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