Lamezia, lanciava sassi da cavalcavia autostrada: individuato responsabile, è un bambino

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Lamezia Terme – E’ stato individuato dalla Polizia stradale di Lamezia Terme l’autore di una serie di lanci di sassi dal cavalcavia sulla carreggiata sud dell'autostrada A/2 del Mediterranero, in corrispondenza del centro abitato di San Pietro Lametino: si tratta di un bambino di etnia rom residente nelle palazzine popolari. 

L'attività di indagine era stata avviata a seguito di un lancio di sassi avvenuto lo scorso 26 febbraio e, in tale episodio uno dei sassi aveva colpito in pieno  il parabrezza di un'autovettura "Mini Cooper"  in transito sulla carreggiata Sud.  L'atto di inaudita pericolosità, solo per puro caso e per la prontezza del conducente, non aveva prodotto gravi conseguenze a persone e cose.

Gli atti illeciti, si sono ripetuti anche nelle giornate successive e sul tratto autostradale interessato sono state trovate pietre di media grandezza sparse sull'intera carreggiata Sud in prossimità del cavalcavia. Di conseguenza, di concerto con la Procura di Lamezia Terme nella persona del Sostituto Procuratore Maria Giulia Scavello, si è intrapresa un'attività info-investigativa per individuare l’autore.

Le indagini hanno appurato che l’autore era un minore di etnia rom, residente nei vicini moduli abitativi popolari abusivamente occupati. Difatti veniva ripreso un bambino di circa 7 o 8 anni il quale da solo, in orari diversi della giornata, si portava sulla strada comunale che costeggia l'arteria autostradale lanciando pietre di diversa natura verso i veicoli circolanti sull'autostrada, dopodiché si allontanava dall'area monitorata.

Al fine di individuare il minore ed i rispettivi genitori, il personale dell'Unità di PG della Sottosezione Polstrada si è recato nelle palazzine di edilizia popolareina viale Stazione di San Pietro Lametino, provando a raccogliere ulteriori elementi sul ragazzo, in quanto l'elevato numero di bambini e la forte somiglianza fra loro ha reso molto complicata la sua identificazione.

Attraverso il sistema di videosorveglianza e vagliando ogni particolare, nonché  attraverso le verifiche condotte su altri complessi abitativi popolari,  il personale della Polizia Stradale è riuscito ad individuare il bambino autore dei fatti, primogenito di una famiglia nomade che vive in condizioni di povertà e non frequenta la scuola dell’obbligo. Pertanto la situazione del minore veniva segnalata alle autorità competenti per le opportune determinazioni.

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