Lamezia, maltrattamenti a bambini di una scuola dell’infanzia: rinviate a giudizio due maestre e ausiliario scolastico

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Lamezia Terme - Il Gup di Lamezia Terme, dottoressa Rossella Prignani, all’esito dell’udienza preliminare di oggi, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di Rosina Coccimiglio (con avvocato Salvatore Cerra), Maria Pulice (con l'avvocato Antonio Larussa) e Caterina Criniti (con l’avvocato Massimiliano Carnovale) davanti al Tribunale di Lamezia per l’udienza dell'1 febbraio 2021. Le prime due dovranno rispondere di avere maltrattato i bambini che frequentavano la scuola dell’infanzia “S. Gatti” plesso “Donnamazza” di Lamezia a loro affidati per ragioni di istruzione. Secondo l'accusa, avrebbero posto in essere una serie di atti vessatori, violenti e intimidatori idonei a cagionare nei minori sofferenze, privazioni e umiliazioni, costituenti fonti di disagio con timori continui e incompatibili con le normali condizioni di vita, e per rispondere, la terza, di falso ideologico in atto pubblico per avere, in concorso con la Coccimiglio, e in qualità di insegnanti della scuola dell’infanzia “S.Gatti” plesso “Donnamazza”, falsamente attestato, nel registro di classe, la presenza di alcuni alunni in realtà assenti e, in altri giorni, l’assenza di alunni in realtà presenti.

Le articolate indagini dirette dal Pm Emanuela Costa, e condotte dal Commissariato di Lamezia, hanno consentito di accertare, con l’ausilio di intercettazioni ambientali e videoriprese, che la maestra Coccimiglio e l’ausiliario scolastico Maria Pulice avrebbero sottoposto i piccoli che frequentavano quell’asilo a violenze ed umiliazioni consistite nell’urlargli contro tanto da terrorizzarli fino al pianto, dal punirli senza reale ragione, isolarli l’uno dall’altro pretendendo dagli stessi l’assoluto silenzio, costringendoli a stare al sole davanti alla finestra o con la faccia rivolta al muro, percuoterli e/o strattonamenti profferendo al loro indirizzo espressioni umilianti, intimando loro di non raccontare quanto accadeva in classe ai loro genitori, oppure colpendoli con schiaffi alla nuca (facendo sbattere un bimbo contro una panca in legno e cagionandogli un’evidente ecchimosi al naso), dargli schiaffi sulle mani o sul sedere, afferrarli per un braccio e trascinarli violentemente, gridando al loro indirizzo “siete tutti cani”. Nel processo si sono già costituiti parte civile i genitori dei piccoli alunni, con gli avvocati Aldo Ferraro, Valentina Falvo, Renzo Andricciola, Lucio Canzoniere, Graziella Astorino, con la costituzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca quale responsabilità civile per le condotte delle imputate.

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