Lamezia, muore a 72 anni al 41 bis il boss Nino Cerra: era stato condannato nell'inchiesta "Chimera"

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Lamezia Terme - E' morto all'età di 72 anni nel carcere di Parma il boss della Piana Nino Cerra, detto "il vecchio" e “u zu Ninu”. Si trovava nel regime 41 bis dopo le condanne ricevute nell'ambito delle operazioni "Chimera" e "Dioniso".

Alla luce di diverse inchieste antimafia, era considerato una delle figure principali della criminalità lametina e calabrese, con collegamenti diretti con le famiglie mafiose più potenti della locride. Cerra fu accusato e incarcerato per diversi reati di stampo mafioso e per un periodo visse in Lombardia. Dopo un periodo di detenzione fu scarcerato nel 2005 per poi ritornare in carcere in seguito all'operazione Chimera, nelle cui carte fu indicato come il capo della cosca “Cerra-Torcasio-Gualtieri” egemone nel territorio di Nicastro.

Secondo le ricostruzioni dell'autorità giudiziaria, Cerra ha iniziato a delinquere sin dagli anni ’70 fino a divenire protagonista di sequestri di persona e omicidi. Nel 1984 dopo un periodo di latitanza fu arrestato poiché accusato di due sequestri di persona (quello di Fabrizio Mariotti, figlio di un industriale del marmo di Bagni di Tivoli e di Tullia Cauten, figlia di un ricco imprenditore di Milano). Nel 2018, in seguito all'operazione Alesia, ai Cerra - Nino e alla sorella Teresina, considerata co-reggente della cosca - furono sequestrati una serie di beni: appartamenti, suv, arredi di lusso e soprattutto il palazzo all'interno del quale sono avvenute riunioni di mafia fra i Cerra e gli esponenti delle altre famiglie della ‘ndrangheta calabrese.

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