Lamezia: Nuova intimidazione a locali gestiti da don Giacomo Panizza

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Lamezia Terme - “Hanno colpito la porta d’ingresso, ma i ragazzi stanno provvedendo ad aggiustarla e comunque si riesce già a chiuderla a chiave. Si è trattato di una bomba carta e la polizia ora indagherà su questo episodio”. Esordisce così don Giacomo Panizza raggiunto da noi ad Ancona, dove si trova per un convegno, nel commentare la bomba carta lanciata stanotte davanti il portone d’ingresso di una casa accoglienza gestita dalla Progetto Sud nel quartiere Bella. Don Giacomo sottolinea che quell’abitazione “è una casa che noi della Progetto Sud ‘prestiamo’ alle persone più bisognose che attendono un lavoro in attesa di potersi permettere di pagare un domani un affitto. Non fa parte delle strutture della nostra comunità - aggiunge - ma si tratta di due mini appartamenti che prestiamo a gente di passaggio che lì si ferma per un periodo di tempo limitato. Si tratta di un’opportunità di alloggio che  abbiamo da una decina d’anni e, a dire il vero, non abbiamo mai pubblicizzato in quanto si tratta di offrire ospitalità a gente bisognosa. Accogliamo gente della più disparata: dai migranti ai disoccupati che si fermano lì due, tre sei mesi prima di trovare sistemazione altrove”.  

Poi don Giacomo ritorna sull’episodio dicendo di non capire “gesto verso una cosa del genere. Non lo so. Anche la gente  che era lì interrogata dai nostri operatori e dalla polizia ha detto di non sapersi spiegare questa cosa. C’è da dire – prosegue - che la polizia indagherà a 360 gradi ma io personalmente non riesco a capire questa cosa. Fino a che tagliano i freni all’auto, sparano alla finestra…ecco, questo riesco a collegarlo alla ‘ndrangheta. Su questo episodio – conclude infine - non voglio far diventare tutto mafia o tutto santo, ma aspetto fiducioso l’esito delle indagini”.

Vi.Ci.

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REAZIONI

Assessore Salerno esprime vicinanza e solidarietà a don Giacomo Panizza

“Esprimo a don Giacomo Panizza ed all’intera Comunità Progetto Sud la mia personale vicinanza e solidarietà; l’ennesima intimidazione subita da una delle strutture di questa straordinaria realtà è inqualificabile ed indegna. Il fatto poi che ad essere colpita sia stata un’abitazione nella quale si da ristoro, conforto ed accoglienza agli ultimi ed a chi è in estrema difficoltà è qualcosa che rende il gesto, se possibile, ancor più spregevole e vergognoso. Ho recentemente conosciuto ed apprezzato don Giacomo e la sua comunità, ne ho visto ed apprezzato l’impegno sociale animato da una forte dimensione missionaria; colpire loro significa colpire la Calabria più bella, quella che non si volta dall’altra parte rispetto al bisogno, quella che sa dire no alla criminalità organizzata, quella che fa dell’attenzione agli altri un metodo di vita e di lavoro. Colpire loro significa colpire la speranza di una Calabria diversa che tutti insieme, ciascuno per il proprio ruolo, dovremmo quotidianamente costruire e proteggere. Mi auguro che le forze dell’ordine assicurino presto alla giustizia i responsabili di questo ennesimo e scellerato gesto di intimidazione”.

REAZIONI

Sindaco vicino a don Giacomo Panizza

“Sono preoccupato per il vile atto compiuto ai danni  della struttura Fandango della comunità Progetto Sud e per gli altri attentati intimidatori ad esercizi commerciali avvenuti nella stessa notte. Esprimo a Don Giacomo Panizza e a tutte le persone e gli operatori commerciali vittime degli attentati, la solidarietà e vicinanza del Comune e della città di Lamezia Terme. Ho piena fiducia che le indagini di magistratura e forze di polizia arrivino a scoprire i responsabili anche perchè a Lamezia da tempo non c’è più l’impunità ma spesso si sta venendo a capo di tanti episodi collegati all’estorsione, al racket e anche a forme di delinquenza più rozze e primitive. Spero nella giornata di oggi di fare visita alla struttura Fandango”.

Galati (Fi): “Solidarietà e vicinanza alla Progetto Sud e a don Giacomo Panizza”

“Preoccupazione e rabbia per l’ordigno esploso davanti il portone d’ingresso della struttura ‘Fandango’ della comunità Progetto Sud a Lamezia. Nel manifestare la mia vicinanza e solidarietà alla comunità Progetto Sud e a Don Giacomo Panizza, il mio auspicio è che le forze inquirenti facciano piena luce su un episodio che colpisce una struttura dalle finalità esclusivamente sociali in quanto va incontro alle esigenze di persone che vivono momenti di difficoltà prestando loro accoglienza. Episodi di tale portata, come anche quelli subiti da alcuni esercizi commerciali in questi giorni, vanno condannati con estrema fermezza in quanto non possono essere da ostacolo allo sviluppo sociale ed economico di tutta la comunità lametina”.

Ruberto (Calabria Etica): "Solidarietà e vicinanza a don Giacomo Panizza e alla Progetto sud"

“Esprimo piena e convinta solidarietà a don Giacomo Panizza per il vile atto intimidatorio che ha colpito nella notte scorsa a Lamezia Terme una delle sue strutture. Avamposto della legalità sul territorio e punto di riferimento per tantissimi disagiati e bisognosi. A Don Giacomo va tuta la mia stima e quella della Fondazione che dirigo per l’impegno profuso in tanti anni di attività sul territorio al fianco dei più deboli e per l’affermazione della legalità. Un’attività che a volte purtroppo “cozza” con gli interessi di una criminalità che - nonostante colpita fortemente dalle brillanti operazioni delle forze dell’ordine che non ci stancheremo mai di ringraziare - cerca di ritagliarsi ancora spazio in una città che vuole, pur con tanti sacrifici, risalire la china e perseguire le strade della libertà e della legalità. Come Fondazione staremo sempre a fianco di quanti, come don Giacomo, lavorano quotidianamente per l’affermazione di valori che sono alla base della libertà e del vivere civile per lanciare un messaggio chiaro e forte contro ogni forma di sopraffazione”. 

Fittante esprime solidarietà a comunità Don Panizza

"A nome mio e del Centro Riforme - Democrazia - Diritti esprimo la solidarietà e la vicinanza alla Comunità "Progetto Sud" e a tutti gli operatori delle sue strutture presenti sul territorio per il vile attentato dinamitardo ai danno del servizio "Fandango". Ancora una volta atti, da condannare senza se e senza ma, sono stati rivolti contro la comunità realizzata da don Giacomo Panizza, segno che chi concepisce tali azioni intende colpire la sua meritoria attività sociale. Da alcune settimane sono stati messi in atto alcune azioni intimidatorie rispetto alle quali non si può che reagire riprendendo l'iniziativa di condanna e di lotta contro la delinquenza organizzata, il racket e l'usura. E' un imperativo rispetto al quale le organizzazioni della società civile devono potersi ritrovare e assieme organizzare il contrasto democratico, collaborando con le forze dell'ordine e con gli inquirenti impegnati nell'individuazione dei soggetti responsabili di tali delittuose azioni".

Rosanna Scopelliti: "Siamo al fianco di don Panizza"

"A nome mio e della Fondazione Antonino Scopelliti esprimo assoluta vicinanza a don Giacomo Panizza ed alla Comunità Progetto Sud, con i quali abbiamo di recente condiviso percorsi di cultura della legalità nelle scuole statali, per l'incredibile ed inqualificabile attentato contro una delle strutture d'accoglienza da loro gestita a Lamezia. Chi condivide gli stessi percorsi, e purtroppo gli stessi rischi, non ha bisogno di tante parole per esprimere quella solidarietà che è quotidianamente nei fatti e nella condivisione di una cammino. Don Panizza e gli amici di Progetto Sud sanno benissimo che noi ci siamo, siamo al loro fianco, e siamo pronti a fare qualsiasi cosa in nostro potere per dimostrare fraterna amicizia. Chi ha commesso questo insensato gesto non ha capito nulla del vostro impegno, se pensa di intimidirvi in questo modo: chi ha fatto una scelta di vita non si ferma né davanti alle intimidazioni, né davanti alle minacce, né davanti agli attentati. Se hanno qualcosa da dirvi, invitateli a guardarvi negli occhi: vedremo chi abbasserà per primo lo sguardo".

Libera: "Vicini comunità Progetto Sud"

"Fin dalla sua nascita, la Comunità rappresenta un punto di riferimento per le persone in difficoltà e per quanti decidono di spendere la loro vita,in una logica di condivisione, a servizio della verità e della giustizia. Siamo convinti che nemmeno l'episodio della scorsa notte rallenterà l'impegno della Comunità. La Calabria ha bisogno di segni concreti di lotta alle logiche violente e intimidatorie che frenano la sua crescita e ne condizionano la vita democratica".

Zappolini (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza): “Solidarietà a don Giacomo Panizza”

"Siamo vicini a don Giacomo Panizza, che ancora una volta è vittima di un'intimidazione mafiosa. Panizza è un bersaglio perché il suo impegno antimafia si unisce alla creazione di opportunità sociali ed economiche per il territorio. Don Giacomo non declama, opera. Non si limita a una testimonianza personale, ma costruisce reti di persone, istituzioni, soggetti sociali che non riconoscono il predominio mafioso. Conosciamo bene don Giacomo, che è stato una delle figure più importanti della nostra Federazione e sappiamo che riprenderà il suo lavoro senza farsi intimorire. Con il nostro sostegno e quello di tanti altri che lo apprezzano per il suo coraggio, la sua intelligenza e la sua determinazione".

Oliverio: "Reazione sarà determinata"

"Sono convinto che la Calabria onesta e positiva, solidale e vicina agli ultimi, che don Giacomo Panizza rappresenta a pieno titolo insieme alla sua comunità 'Progetto Sud', ancora una volta non si lascerà intimorire da quanti vorrebbero far prevalere nella nostra terra la cultura della morte e della sopraffazione. Ho avuto modo di incontrare, proprio di recente, nel corso di una visita alla comunità Progetto Sud don Giacomo e i suoi collaboratori. Ho verificato personalmente lo spirito di solidarietà e di libertà che li anima. Non ho alcun dubbio che la loro reazione a questo ennesimo, vile atto intimidatorio, di cui auspico siano individuati e assicurati al più presto alla giustizia i responsabili, sarà serena e pacata, ma anche fortemente determinata a portare avanti una missione insostituibile che si fonda sull'affermazione di principi e valori che sono alla base della libertà e del vivere civile e di cui la Calabria ha assolutamente bisogno. Noi saremo costantemente al loro fianco e, appena eletti, lavoreremo per valorizzare e difendere con tutte le nostre energie questa esperienza e le altre esperienze simili presenti su tutto il territorio calabrese".

Magarò (presidente della Commissione contro la 'ndrangheta): "Fare sentire indignazione"

"Sarebbe superfluo manifestare pubblicamente, una volta di più, i miei sentimenti di vicinanza e solidarietà a don Giacomo Panizza, che ho incontrato appena due settimane fa in occasione della consegna del Pacchero d'Argento, conferitogli dalla Commissione contro la 'ndrangheta proprio per l'impareggiabile lavoro che egli conduce ogni giorno per la tutela dei più deboli ed il contrasto alle cosche. E però è bene che episodi intimidatori come quello registrato nei giorni scorsi ai danni della Comunità Progetto Sud non passino sotto silenzio e che la Calabria onesta, ricca di persone piene di rigore morale, che vogliono il cambiamento e che sono la stragrande maggioranza, faccia sentire forte la propria indignazione. Non c'è dubbio che questo ennesimo, vile danneggiamento, non scalfirà di un millimetro l'attività di don Giacomo ma soprattutto auspico che le istituzioni non si limitino agli attestati di solidarietà ma lavorino affinché la valida legislazione varata a livello nazionale e regionale per combattere la criminalità organizzata, trovi effettiva applicazione e sia supportata dallo stanziamento di risorse adeguate".

 

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