Lamezia, omicidio Adelina: Autopsia esclude soffocamento e Gatto parla di test gravidanza

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di Virna Ciriaco

Lamezia Terme, 2 novembre – “Le ho fatto tanto male”, “le ho fatto tanto male”. Queste le parole, ripetute fino allo sfinimento, durante le otto ore d’interrogatorio da Daniele Gatto che ha ucciso Adelina Bruno nel pomeriggio di domenica scorsa. Il giovane, stando a quanto continua trapelare, non avrebbe mai totalmente ammesso l’omicidio, ma neppure cambiato versione. Ha indicato il luogo agli inquirenti e poi avrebbe dato una ricostruzione sempre molto frammentaria e lacunosa di quegli istanti. Gatto, già in passato lasciato dall’ex moglie che ha comunque detto agli inquirenti di non aver mai subito violenze da parte sua, non avrebbe resistito alla volontà di Adelina di lasciarlo, seguendo in questo i consigli della famiglia che non vedevano di buon occhio la relazione che la giovane aveva con un disoccupato, separato e con un figlio avuto dall’ex moglie. L’uomo era stato infatti lasciato dalla moglie non per delle manifestazioni violente nei suoi confronti, ma perché il rapporto non andava più, per la superficialità  dimostrata dal giovane nella gestione familiare.

Il responso dell’autopsia

Ma c’è di più. L’autopsia condotta da Massimo Rizzo ha accertato che la ragazza è stata sì soffocata, ma non è stata quella la causa della morte avvenuta, con ogni probabilità sopraggiunta dai 13 colpi inferti sul volto e sul cranio della bella Adelina. Nessuna altra violenza in altre parti del corpo. Confermata, quindi, l’ipotesi che fosse ancora viva, ma priva di conoscenza per il tentativo di soffocamento, al momento dei colpi mortali sotto il mento e sul cranio. Dopo aver infierito, procurandosi anche l’accusa di vilipendio di cadavere oltre all’accusa di omicidio volontario per motivi abbietti, Gatto avrebbe lasciato la canna appuntita e insanguinata vicino al corpo esamine e avrebbe inscenato dapprima l’apprensione per la sparizione per poi costituirsi al commissariato nella prima mattina del 31 ottobre.

La versione di Daniele sul litigio

Nella ricostruzione frammentaria rilasciata dal giovane agli inquirenti durante l'interrogatorio, c’è un particolare del quale i medici si stanno occupando in queste ore. Forse la ragazza era incinta. Nell’interrogatorio Gatto ha spiegato che una delle cause del litigio fosse un ritardo da parte della giovane Adelina. La ragazza non voleva sottoporsi al test, mentre lui, già padre di un figlio, le avrebbe ripetutamente chiesto di togliersi questo dubbio che lo stava consumando. Gli inquirenti, dagli elementi che stanno continuando a raccogliere, sono convinti che comunque la ragazza fosse andata all’appuntamento per lasciare Daniele ma, per fugare ogni dubbio sul preciso movente che ha scatenato la furia omicida hanno chiesto particolari esami che possano, o meno fugare, nei prossimi giorni quanto reso loro dal giovane sotto interrogatorio.

Il totale controllo sulla vita della ragazza

La polizia comunque non ha dubbi sull’ossessione del giovane per la ragazza che ha poi ucciso. Esercitava su di lei un controllo totale tanto che, non fidandosi, aveva chiesto e ottenuto la sua password di Facebook (il popolare social network sul quale si erano conosciuti, ndr) per poter accedere ai suoi dati, contatti e, perché no, sostituirsi a lei per parlare con i suoi amici. E proprio per questo non si esclude che il giovane possa aver modificato qualcosa sulla bacheca e sul profilo della ragazza prima di andare a costituirsi la mattina seguente all’omicidio. Tutto il materiale informatico in possesso ai due giovani è stato comunque sequestrato e, anche da lì si attendono possibili riscontri che facciano chiarezza sul brutale omicidio.

Lutto cittadino

Oggi pomeriggio alle 16:00 i funerali in cattedrale. Per l'occasione è stato proclamato lutto cittadino. Alle esequie di Adelina sarà presente il sindaco di Lamezia e il feretro sarà accompagnato dal gonfalone della città.

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