Lamezia, omicidio Berlingieri: ergastolo per Marco Gallo e 15 anni per la moglie

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Lamezia Terme - Ergastolo per Marco Gallo e 15 anni, con attenuanti generiche prevalenti, per la moglie Federica Guerrise.Si è concluso così il processo, in primo grado, celebrato con il rito ordinario, in Corte d'assise a Catanzaro nei confronti dei coniugi lametini e residenti a Falerna, Marco Gallo, 35 anni, e di sua moglie Federica Guerrise, 33 anni, accusati dell'omicidio del fruttivendolo 57enne Francesco Berlingeri, avvenuto la sera del 19 gennaio 2017. A dare lettura della sentenza il giudice Alessandro Bravin. Ancora ombre, invece, per quanto riguarda il movente dell’omicidio. Nell’udienza di settembre il Pm della Procura di Lamezia Marta Agostini aveva chiesto per la giovane coppia, due ergastoli con isolamento diurno. Dopo la discussione delle repliche, si è proceduto, quindi, alla lettura della sentenza.

Nella scorsa udienza, si ricorda, dopo la requisitoria la difesa, rappresentata dall'avvocato Francesco Siclari, aveva chiesto l'assoluzione di Gallo e anche l'avvocato Antonello Mancuso, per la posizione della Guerrise, aveva chiesto l'assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste. La donna, ex infermiera, è accusata di aver dato l’ok al marito della presenza di Berlingieri davanti all’ortofrutta di via Fiume. Al termine delle discussioni, Gallo, collegato in videoconferenza, aveva reso dichiarazioni spontanee per la prima volta negando ogni accusa. Il giovane considerato “insospettabile” è imputato da solo in altri due processi per omicidio con l'aggravante mafiosa (quello dell'avvocato Francesco Pagliuso e dell'impiegato delle ferrovie Gregorio Mezzatesta) e per associazione mafiosa con la cosca Scalise. I familiari della vittima sono rappresentati in giudizio dagli avvocati Pino e Alessandro Zofrea.

L’omicidio di via Fiume

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 La vittima stava scaricando delle cassette di arance dal furgoncino parcheggio davanti al negozio, quando, uscendo dall’attività commerciale, è stato colpito da 4 colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinata da un killer a bordo di un motorino. Rimasto lievemente ferito da un colpo di rimbalzo, il nipote di Francesco Berlingieri. Erano le 19 e, la zona era molto trafficata. Subito, partite le indagini attraverso le testimonianze e la visione delle telecamere. La coppia è stata poi arrestata nell’ottobre 2017. "Un delitto preparato nei dettagli con una capacità criminale di questi due 'bravi coniugi' che evocano, per la loro attività criminale, Bonnie e Clyde" aveva affermato il primo dirigente del commissariato di Lamezia, Chiacchiera, durante la conferenza stampa. L'elemento di svolta nelle indagini, è stata proprio la presenza nei dintorni di via Fiume, di una Fiat 600 grigia.

I coniugi, considerati dall'accusa anche partner criminali, erano stati incastrati dall’analisi dei filmati di videosorveglianza privati e delle celle telefoniche. La donna, in particolare, avrebbe - secondo l'accusa – assunto il ruolo di “specchietto”, effettuando dei sopralluoghi a bordo della sua auto, la Fiat 600, appostandosi e girando intorno il negozio per poi avvisare telefonicamente il marito dell'arrivo dell'obiettivo.

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