Lamezia, omicidio Pagliuso: l’insolito podista che faceva jogging a tarda notte vicino casa del penalista

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Lamezia Terme – Come per l’omicidio di Francesco Berlingieri e di Gregorio Mezzatesta, anche per quello dell’avvocato Pagliuso, ad incastrare quello che è considerato il killer, il 32enne Marco Gallo, sono state le telecamere di videosorveglianza. Un percorso ricostruito minuziosamente, passo dopo passo: questa volta, ad attirare l’attenzione degli inquirenti, è stata la presenza di un “podista”, un uomo che in pantaloncino scuro, una maglietta a maniche corte di colore arancione o rosso ed uno zainetto in spalla era stato visto aggirarsi su via Marconi, nei pressi della villetta del penalista lametino, proprio nei giorni precedenti all’omicidio e, oltretutto, la sera stessa del delitto. Non solo la figura del podista, ma anche, contestualmente, quella di un’auto, una Station Wagon.

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Una presenza che “[…] sarebbe potuta apparire una circostanza del tutto casuale se non fosse per il fatto che l'analisi di quanto acquisito permetteva di affermare che lo stesso podista, nel giro di due giorni, appunto l'8 ed il 9 agosto 2016, in orari assolutamente insoliti, effettuava il medesimo tragitto che dal parcheggio dell'area commerciale conduce alla villa di Pagliuso. Inoltre, ogni sua apparizione e scomparsa dalla scena del crimine, risultava contestuale al movimento dell'autovettura Station Wagon di colore scuro parcheggiata all'interno dell'area commerciale più volte indicata”.

“L'uomo in questione – scrivono gli inquirenti - era vestito da podista, con t-shirt e pantaloncini, ma nel momento in cui veniva ripreso non appariva intento a correre, se non per pochi metri. Il tentativo di fugare qualsivoglia sospetto sulla sua persona, indossando nell'occasione abiti ginnici tesi a simulare un "podista", contrastava inequivocabilmente con l'insolito orario della notte - ore 01.47:52 - scelto per correre nonché con la via ove veniva visto sbucare il soggetto in questione non solo prospiciente l'ingresso di casa di Pagliuso, ma altresì chiusa senza altri sbocchi se non sulla campagna adiacente alla villetta”.

Questo succedeva la sera del 7 agosto, ma una scena simile, gli investigatori la rivedono la sera successiva, quella dell’8 agosto. Sempre una station Wagon, era stata vista transitare più volte su via Marconi, “[…] giunta all'altezza dell'abitazione di Pagliuso, aveva imboccato proprio la strada chiusa prospiciente l'ingresso della villetta, sostandovi per alcuni minuti fino alle successive 21:35. A questo punto, effettuando una manovra in retromarcia del tutto simile a quella effettuata dall'autovettura Station Wagon filmata la notte precedente (ore 01:54 - 01:56), si era reimmessa su via Marconi proseguendo la marcia in direzione Nicastro”. Come la sera prima, anche l’8 agosto spunta la figura del “podista”, con abbigliamento simile all’uomo visto la sera precedente. “[…] Si rilevavano nuovamente i movimenti di un soggetto che, nell'oscurità della campagna, si aggirava nei pressi della recinzione metallica che separa il terreno dal giardino di casa della vittima”.

“La stretta correlazione […] tra i movimenti del podista e quelli rilevati nella campagna adiacente l'abitazione di Pagliuso, con i movimenti dell'autovettura scura Station Wagon, si ripete anche la sera del 9 agosto 2016, proprio a cavallo della consumazione dell'omicidio”.

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Quella sera è stata ripresa ancora una volta una Station Wagon un’ora prima dell’omicidio transitare vicino l’abitazione e successivamente, dopo poco più di un minuto la telecamera inquadrava un uomo con abbigliamento da podista che aveva sembianze uguali a quelle immortalate nei filmati precedentemente provenire dal piazzale e intento nel dirigersi verso la stessa via dalla quale si può raggiungere il terreno vicino l’abitazione dell’avvocato Pagliuso. Le telecamere avevano inquadrato anche un uomo introdursi nel giardino dell’abitazione tramite un buco nella recinzione e, solo dopo il delitto, veniva inquadrato da altre telecamere il “podista” che “[…] con pantaloncini corti, maglietta a maniche corte, e zainetto sulle spalle di colore scuro, camminare lungo Via G. Marconi - direzione località Nicastro.

Dopodiché attraversava Via G. Marconi correndo per andare al marciapiede opposto, sempre direzione località Nicastro. Successivamente saltava un muretto lungo il marciapiede per confluire nel piazzale limitrofo di Via G. Marconi”, e subito dopo, la Station Wagon partire. Dalle indagini è emerso che Marco Gallo usava proprio un’auto simile a quella vista in zona e, tramite i dispositivi Gps, “Attraverso Gps e targa – ha spiegato in conferenza stampa il procuratore Giovanni Bombardieri, titolare delle indagini - si è riusciti a dare un nome a quel podista: Marco Gallo. Tabulati tavole gps e immagini sono state sovrapposte per dare certezza a quello che fino ad ora erano solo suggestioni: ovvero che Gallo fosse anche l’omicida di Pagliuso”. 

C.S.

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