Lamezia, operazione Crisalide 3: al via gli interrogatori

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Lamezia Terme – Sono iniziati i primi interrogatori, nel carcere di Cosenza, Vibo e Catanzaro, per alcuni dei destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse nell'ambito della operazione Crisalide 3 che ha portato all’arresto di 28 persone, tra presunti affiliati e contigui della cosca "Cerra-Torcasio-Gualtieri", gruppo criminale accusato di traffico di stupefacenti nonché già considerato dai magistrati responsabile, tra l'altro, di una aggressiva e violenta attività estorsiva nei confronti di commercianti e imprenditori di Lamezia Terme.

Nel carcere di Cosenza sono stati interrogati Gianluca Adone, difeso dall’avvocato Salvatore Cerra, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, Flavio Bevilacqua – difeso dall’avvocato Francesco Amantea – anch’egli si è avvalso della facoltà di non rispondere. Sono stati sentiti, sempre a Cosenza, Nicolas Izzo e Alessandro Trovato difesi entrambi dall’avvocato Larussa, Alessandro Trovato ha reso spontanee dichiarazioni contestando di conoscere i co-indagati. Sempre nel carcere di Cosenza è stato sentito Pasquale Butera, difeso dall’avvocato Ramona Gualtieri, che si è avvalso della facoltà di non rispondere.

A Vibo si è anche tenuto l’interrogatorio di Antonio La Polla (difeso dagli avvocati Antonio Larussa e Giuseppe Spinelli), Antonio Gullo (difeso dagli avvocati Larussa e Tassone) e Pasquale Mercuri (difeso dall’avvocato Larussa), e Salvatore Fiorino difeso dall’avvocato Bilotta: tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. A Catanzaro invece si sono tenuti gli interrogatori di Luigi Vincenzini (difeso dall’avvocato Larussa) e Piero De Sarro (difeso dall'avvocato Di Renzo).

Nel carcere di Reggio sono stati interrogati Carlo Sacco, Filippo Sacco e Salvatore D’Agostino - tutti e tre difesi dall'avvocato Larussa - che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Si è tenuto, poi, anche l'interrogatorio di Nino Cerra - difeso dall'avvocato Canzoniere - anch'egli si è avvalso della facoltà di non rispondere. 

Nel carcere di Rimini è stato invece interrogato Antonio Grande - difeso dall'avvocato Salvatore Cerra - che si è avvalso della facoltà di non rispondere. 

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