Lamezia, Operazione Crisalide 3: anche un minore coinvolto per confezionare ordigni esplosivi

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Lamezia Terme – Molti episodi di spaccio nel centro della città, dai pochi grammi di marijuana alla cocaina fino anche alle droghe sintetiche sistematicamente immesse nel mercato lametino, ma non solo. Gli emissari della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri erano ben addentellati anche nel tessuto di altri territori della Calabria, e in particolare del Reggino. E poi estorsioni, intimidazioni ai titolari dei negozi, dei distributori di benzina e bar. Emerge lo spaccato quotidiano delle leve criminali all’interno dell’ordinanza di custodia cautelare con la quale, oggi, la Procura antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri e nello specifico grazie al lavoro del pm Elio Romano e la firma del gip Francesca Pizzini ha realizzato l’operazione Crisalide 3, con il contestuale arresto di 28 persone.

Il quadro investigativo realizzato dai magistrati mette in primo piano una serie di eventi criminali, soprattutto a danno degli operatori commerciali, costretti con la forza e la violenza dell’intimidazione a piegarsi ai voleri dei capi cosca e in particolar modo di Ottorino Ranieri, già detenuto e ritenuto al vertice del gruppo mafioso. Dalle bottiglie di prosecco al sistematico sconto nel negozio di ferramenta, piuttosto che abiti a iosa in un negozio. E poi chiaramente soldi, dalle poche centinaia fino cifre più cospicue. Fra i particolari venuti a galla nel corso dell’indagine anche l’uso di un minore, che aveva il compito di acquistare senza dare nell’occhio dei giochi pirotecnici, che poi venivano utilizzati per confezionare gli ordigni esplosivi che venivano piazzati davanti agli esercizi commerciali presi di mira. Un ruolo di primo piano nelle dinamiche criminali lo aveva anche Francesca Falvo, compagna di Ottorino Ranieri e colei che trasferiva dall’esterno del carcere tutte le indicazioni ricevute dal capo mafia nel corso delle visite in carcere.

G.V.

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