Lamezia, Operazione Medea: Cinque arresti dopo operazione Medusa. L'accusa ora è di omicidio

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Lamezia Terme, 3 luglio - "Quella di oggi è solo una prima appendice dell'operazione Medusa eseguita la scorsa settimana". Esordisce così il procuratore capo di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo alla conferenza stampa convocata questa mattina in Questura. Presenti anche il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, il questore Guido Marino, il capo della Mobile Rodolfo Ruperti ed il suo vice Angelo Paduano. Gli arrestati sono cinque, a cui si deve aggiungere una sesta persona che in realtà è soltanto indagata. Si tratta di: Aldo Notarianni, Giuseppe Giampà e Vincenzo Bonaddio che per gli inquirenti sono i mandanti dell'omicidio di Domenico Zagami. Gli altri sono Maurizio Molinaro e Domenico Giampà in veste di esecutori assieme ai pentiti Angelo Torcasio e Saverio Cappello. Zagami sarebbe stato ucciso il 14 agosto 2004 perchè esecutore materiale, per conto del clan dei Torcasio, degli omicidi dei due fratelli del "Professore" Giampà. Sentenza inappellabile che sarebbe stata decretata dalla cosiddetta "Commissione" ed eseguita dagli altri appartenenti alla cosca. Tutti sono già stati arrestati con la precedente operazione. Gli inquirenti fanno sapere che i processi, quello per 416bis ed estorsione dell'operazione "Medusa" e quelli odierni ( l'Operazione "Medea") per l'omicidio Zagami saranno giudicati separatamente: il primo tramite tribunale ordinario e l'altro in Corte d'Assise. Inoltre gli inquirenti, che non escludono eventuali ulteriori sviluppi ed operazioni specificando come ci sia "materiale per i prossimi due anni almeno", aggiungono che un conto è che chi comanda sia accusato di estorsione, un altro conto è l'accusa di omicdio che presuppone l'ergastolo. "Abbiamo riscontrato che questo genere di capi d'imputazione nei confronti di chi ha ruoli apicali in una cosca - ha detto Ruperti - riesce a penetrare nell'organizzazione e scardinare certi equilibri in maniera profonda e, crediamo, irreversibile". Gli inquirenti hanno confermato di sapere chi ora detiene le fila della cosca Giampà dopo gli arresti e hanno detto di avere già elementi per poter eseguire nuovi arresti anche nei confronti di chi è rimasto fuori.

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