Lamezia, operazione 'Quarta copia': "Stupidità di questa gente ha avvelenato aree dove loro stessi vivono" - VIDEO

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Catanzaro – “Per noi, questa è un’indagine di estrema importanza per la salute di migliaia di persone. Le discariche abusive, dove sono state sversate sostanze e materiale ospedaliero altamente inquinanti, avvelenano il terreno e le acque. Quindi, non è una cosa di poco conto, perché riguarda la nostra vita”. Così il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, nella conferenza stampa al Centro polifunzionale della polizia di Stato di Catanzaro, sottolinea il peso dell’operazione “Quarta copia” contro il traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale ai danni del comprensorio lametino, con 20 misure cautelari eseguite dalla polizia. “Un lavoro in perfetta sinergia tra magistratura e forze dell’ordine, pregevole anche dal punto di vista della nostra credibilità” rimarca Gratteri. Un aspetto confermato dalle parole del questore di Catanzaro, Amalia Di Ruocco: “L’indagine, che ha rilevato la presenza di rifiuti speciali e pericolosi, è partita dalla chiamata di un cittadino, che si è fidato di noi”.

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D’altronde, “la tematica ambientale ci sta molto a cuore” dice il procuratore della Repubblica di Lamezia, Salvatore Curcio, che elogia anche lui la “sinergia investigativa dimostrata”. Per Curcio, “questa indagine dimostra che non tutto va circoscritto all’insediamento di Scordovillo, e che queste persone, che non operano in maniera estemporanea, godono di determinati appoggi. Ma in nome della pervasiva logica del profitto a ogni costo, la stupidità di questa gente ha portato all’avvelenamento di aree in cui loro stessi vivono”.

A fornire ulteriori dettagli, è il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla: “Si tratta di una rete di relazioni di soggetti e di imprese su tutto il territorio nazionale. Sono circa 300 le tonnellate di rifiuti smaltiti con questa modalità illecita, creando uno schermo apparentemente legale, costituito dal conferimento dei rifiuti alle imprese abilitate allo smaltimento, ma che nella realtà li smaltivano in siti inidonei. Con un risparmio, ovviamente, assoluto sui costi di gestione”.

A spiegare la complessità dell’operazione, è il nuovo capo della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, Alfonso Iadevaia, da poco subentrato a Marco Chiacchiera: “L’indagine si è sviluppata attraverso un ampio spettro di attività tecniche, come le intercettazioni, che hanno permesso di accertare la consapevolezza di tutti gli indagati di essere partecipi di un sistema illecito. Nondimeno, è stata complessa la fase esecutiva, che si è svolta in dieci province italiane, dal Nord al Sud”. Il primo dirigente del commissariato di Lamezia, Alessandro Tocco, denuncia come “sono diverse le situazioni sul territorio di camion che di notte sversano veleni. Ma lo Stato c’è. Ed è grazie alla collaborazione dei cittadini che possiamo ottenere questi risultati”.

Giuseppe Maviglia

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