Lamezia, processo "Crisalide": definitiva assoluzione di Ruberto, il pm non impugna la sentenza

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Lamezia Terme – È passata in giudicato la sentenza di assoluzione per l’ex presidente di Calabria Etica ed ex consigliere comunale di Lamezia, Pasqualino Ruberto, che era rimasto coinvolto nell’operazione “Crisalide”. Trascorso, quindi, il tempo utile per poter essere impugnata, il Pm non ha proposto ricorso e la sentenza di primo grado (Ruberto aveva scelto il rito abbreviato), è diventata definitiva. Impugnazione, invece, per quanto riguarda Giovanni Paladino. Nel maggio 2019, infatti, dopo due anni dall’operazione “Crisalide” contro la cosca “Cerra-Torcasio-Gualtieri” scattata il 23 maggio del 2017 con il fermo di oltre 50 persone, era arrivata la sentenza con 9 assoluzioni e 43 condanne. Il processo di primo grado si era concluso davanti al Gup di Catanzaro Pietro Carè che aveva assolto “perché il fatto non sussiste” anche Pasqualino Ruberto (difeso dagli avvocati Murone e Spinelli) e Giovanni Paladino (difeso dall’avvocato Canzoniere). Per entrambi il pm aveva invece chiesto 8 anni e 8 mesi). Il figlio, Giuseppe Paladino (ex vicepresidente consiglio comunale di Lamezia), invece, nel processo con il rito ordinario è stato condannato a sei anni.

L’operazione “Crisalide”, si ricorda, aveva dato il la all’arrivo della commissione d’accesso in Comune. Ai due veniva contestato il coinvolgimento nell’inchiesta per l’ipotesi di scambio politico-mafioso alle elezioni amministrative 2015 con il coinvolgimento della cosca “Cerra-Torcasio-Gualtieri”.

Pasqualino Ruberto: "Sempre creduto che giustizia avrebbe riconosciuto mia totale estraneità"

"Apprendo ora dell’irrevocabilità della mia assoluzione, con la formula perché il fatto non sussiste, per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, che mi era stato contestato nel processo Crisalide. La notizia - afferma Ruberto in una nota - mi riempie di gioia e di soddisfazione, perché ho sempre creduto che la giustizia avrebbe riconosciuto la mia totale estraneità a fatti indicativi di connivenza con la criminalità organizzata. Sono e sempre sarò un fiero oppositore ad ogni forma di collusione con ambienti malavitosi e contro ogni forma di malaffare. Ringrazio i miei affetti familiari più cari, i miei amici per la vicinanza, il calore e la solidarietà che mi hanno manifestato in questi anni, sulla base della loro incondizionata certezza della mia innocenza. Ringrazio i miei avvocati Giuseppe Spinelli e Mario Murone, che in questi anni hanno condiviso con me il fardello della mia vicenda processuale. Esprimo la mia ferma convinzione che la professionalità della Autorità Giudiziaria, requirente e giudicante, quale si è manifestata nei miei confronti, costituisca genuina garanzia dei diritti dei cittadini, nonché ragione fondativa della mia piena ed indiscussa onorabilità. Il mio pensiero finale non può che essere rivolto ai miei genitori, che da lassù hanno visto trionfare la verità per il loro amato figlio".

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