Lamezia Terme - Beni mobili ed immobili per circa 200 milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri del Noe e del Comando provinciale di Catanzaro all'imprenditore Salvatore Mazzei, di 60 anni, di Lamezia Terme. L’odierno provvedimento di “sequestro urgente”, emesso dal Tribunale di Catanzaro – Ufficio Misure di Prevenzione, su richiesta del Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, dell’Aggiunto Giovanni Bombardieri e dei Sost. Proc. Elio Romano e Fabiana Rapino, scaturisce a seguito della trasmissione all’A.G. di Catanzaro, da parte della Suprema Corte di Cassazione che ha dichiarato l’incompetenza funzionale della procura della Repubblica di Lamezia Terme, del procedimento relativo al sequestro e la successiva confisca effettuate nel 2011 da parte del Tribunale di Catanzaro e confermata in appello nel 2012 da parte della locale Corte di Appello.
L’indagine, avviata nella primavera del 2011 da parte dei Carabinieri del NOE, inizialmente per attività finalizzate a violazioni di matrice ambientale, “ha consentito, in progressione, di accertare l’inserimento di Mazzei all’interno di strutture criminali di ‘ndragheta i cui esiti venivano riferiti alla Procura di Lamezia che inoltrava al Tribunale di Catanzaro richiesta di sequestri beni, in relazione alla normativa antimafia”. I sigilli sono stati apposti a: 26 società, 67 fabbricati, 176 appezzamenti di terreni, 29 veicoli, cinque auto; dieci macchine per cantieri e un motociclo.