Lamezia Terme - Il Tribunale di Catanzaro ha rigettato la richiesta di applicazione della sorveglianza speciale e della confisca dei beni a carico di Alessandro Trovato, lametino di 43 anni e difeso dall'avvocato Antonio Larussa.
La richiesta era stata avanzata dalla procura di Lamezia, la quale aveva giudicato Trovato 'persona dedita a vivere grazie ai proventi di attività delittuose' e sulla stregua di una serie di precedenti giudiziari a carico di Trovato, in passato condannato per associazione a delinquere e in primo grado per lesioni aggravate e coinvolto nell'operazione "Perseo" per via di alcuni beni a lui intestati ma che sarebbero riconducibili al fratello Franco. Il collegio giudicante, accogliendo le questioni difensive presentate dall'avvocato Larussa, però, non ha ritenuto sufficienti queste motivazioni, ricordando come a carico dei fratelli di Alessandro Trovato sia stata esclusa la partecipazione ad associazione mafiosa e in ogni caso sostenendo che le ragioni dell'accusa non siano tali da sostenere l'applicazione della misura personale della sorveglianza speciale e della confisca dei beni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA