Morte di Mattia sull'A2, lo strazio e la denuncia dei genitori: troppi incidenti in quel tratto

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Conflenti - Sono distrutti nel proprio dolore ma confidano con enorme fiducia nel lavoro della Procura i familiari di Mattia Albace, morto lo scorso mese a soli 19 anni in un incidente stradale avvenuto sull’A2 Autostrada del Mediterraneo. “Mattia era un ragazzo dolcissimo, che aiutava tutti. Appassionato d’arte, frequentava l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, sognando che questa sua passione potesse in futuro diventare un lavoro – racconta con voce spezzata il papà Raffaele - Mai avrei creduto di poter sopravvivere a mio figlio, per qualsiasi genitore è innaturale, non puoi essere preparato. Oggi facciamo finta di andare avanti ma la nostra vita si è fermata il 19 dicembre. Mattia l’amava, la vita, rispettava tutti e da tutti era stimato e apprezzato, anche dagli insegnanti che hanno partecipato con grande dolore ai suoi funerali”.

Per andare a fondo dell’accaduto ed avere giustizia, i familiari di Mattia si sono affidati al gruppo Giesse di Lamezia Terme, specializzato in incidenti mortali, che, informano in una nota “ha già nominato un team di periti esperti in ricostruzione di dinamiche di sinistri stradali con a capo l’ingegner Adriano Cunial - tra i massimi esperti in Italia in cantieristica stradale - e come legale fiduciario l’avvocato Cinzia Mascaro di Lamezia Terme”.

“Tanti, troppi incidenti sono avvenuti su questo tratto di strada – sottolinea Anselmo Vaccaro, responsabile delle sedi calabresi di Giesse – Ottenere questo sequestro garantisce di preservare lo stato dei luoghi in cui è avvenuto l’incidente fino a quando, la prossima settimana, potremo svolgere un accertamento tecnico irripetibile che la Procura sta disponendo con il proprio consulente ingegner Fausto Carelli. Lotteremo e faremo di tutto per garantire molta più sicurezza in questo tratto di autostrada, bersagliato da gravissimi incidenti”.

 

 

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