'Ndrangheta: blitz Ros Padova, 33 arresti e sequestri per 3 milioni

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Roma - I carabinieri del Ros di Padova, con il supporto dell’Arma territoriale in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Calabria, sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Venezia su richiesta della locale Dda, nei confronti di 33 indagati per associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsione, rapina, usura, ricettazione, riciclaggio, turbata libertà degli incanti, furto aggravato, favoreggiamento, violazione delle leggi sulle armi, con le aggravanti mafiose. Contestualmente, i militari stanno procedendo alla notifica di oltre 100 informazioni di garanzia e a numerose perquisizioni e sequestri di beni, mobili e immobili, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro.

I provvedimenti nascono da indagini avviate per accertare la presenza, in Veneto, di strutture 'ndranghetiste. I dettagli dell’operazione, denominata "Taurus", saranno illustrati nel corso della conferenza stampa in programma alle 11 presso la procura di Venezia, con la partecipazione del procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, e del comandante del Ros, generale Pasquale Angelosanto.

Famiglie Gioia Tauro da 20 anni nel Veronese

Un vero e proprio radicamento di durata ormai ventennale, con esponenti di 'ndrine della piana di Gioia Tauro che interagivano con il tessuto imprenditoriale ed economico della provincia di Verona, ai confini con Lombardia ed Emilia-Romagna, è stato scoperchiato al termine di una lunga indagine del Ros dei carabinieri di Padova con il coordinamento della Procura antimafia di Venezia, che ha portato al blitz con cui stamani sono stati notificati 33 provvedimenti cautelari, di cui 26 in carcere e sette con obbligo di firma. Destinatari sono esponenti delle famiglie calabresi Gerace-Albanese-Napoli-Versace, stanziate a Sommacampagna e in altri comuni limitrofi della provincia scaligera. Una "gemmazione" delle 'ndrine originarie, con cui sono rimasti legami operativi e una precisa divisione dei compiti,in costante connessione con il "Crimine di Polsi" in Calabria, confermando ulteriormente il carattere unitario della 'ndrangheta.

Dda Venezia: "Ormai chiaro radicamento criminalità"

"L'indagine conferma un quadro ormai chiaro non di infiltrazione ma di ormai forte radicamento della criminalità organizzata in Veneto, che passa soprattutto dalla 'ndrangheta ma che è rappresentato da tutte le organizzazioni". Lo ha affermato il Procuratore distrettuale Antimafia di Venezia, Bruno Cherchi, illustrando ai giornalisti l'odierna operazione del Ros dei carabinieri contro le famiglie 'ndranghetiste attestate in provincia di Verona. "Tutto il Veneto - ha proseguito Cherchi - da Est a Ovest ha una presenza articolata e radicata nella struttura sociale. Non è più un grido di allarme ma l'evidenziazione di un sistema che è presente ed è finalmente noto alle cronache giudiziarie". Cherchi ha ricordato che "da tempo ci siamo rivolti alle organizzazioni imprenditoriali perché elevino l'attenzione a questi fenomeni, un dato acquisito che sta inquinando la vita economica e rompe il rapporto sano della domanda e offerta". Un fenomeno che "necessita di una risposta complessiva dellO Stato, fornendo anche supporto alla Dda con personale amministrativo e magistrati, ameno per coprire gli organici", ha concluso.

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