Operazione "Errore fatale", decapitati i vertici della cosca Mancuso: arresti - REAZIONI

polizia-notte_poliziotti--08172018-175509_3e757_00534.jpg

Vibo Valentia - É in corso un'operazione della Polizia di Stato di Vibo Valentia e dello Sco, sotto le direttive della Dda di Catanzaro, contro la cosca di 'ndrangheta dei Mancuso. Decapitati, con alcuni arresti, i vertici del gruppo criminale, considerato tra i più influenti della criminalità organizzata calabrese. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 11 nella Questura di Vibo Valentia, con la partecipazione del Procuratore della Repubblica di Catanzaro e capo della Dda, Nicola Gratteri.

Sono quattro gli arresti eseguiti dalla Polizia di Stato di Vibo Valentia, nell'ambito dell'operazione, denominata "Errore fatale", contro la cosca Mancuso della 'ndrangheta. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip distrettuale di Catanzaro, su richiesta della Dda. Le quattro persone coinvolte nell'operazione sono ritenute responsabili dell'omicidio di Raffaele Fiamingo, avvenuto a Spilinga (Vibo Valentia) nel luglio del 2003, e del tentato omicidio di Francesco Mancuso. Quasi 50 uomini della Polizia stanno eseguendo arresti e perquisizioni a Vibo Valentia, Milano e Prato. É stato eseguito a Milano uno dei quattro arresti. Gli altri arresti sono stati eseguiti, secondo quanto si é appreso, in due centri del Vibonese, Tropea e Zungri, ed hanno riguardato esponenti di vertice della cosca Mancuso. Sono in corso, inoltre, numerose perquisizioni nelle abitazioni ed in altri locali di pertinenza delle persone coinvolte nell'operazione. Tra le persone coinvolte nell'operazione della Polizia contro la cosca Mancuso della 'ndrangheta c'é anche Cosmo Mancuso, di 70 anni, considerato il capo del gruppo criminale. Mancuso é detenuto nel carcere di Prato.

C'é anche Giuseppe Accorinti, di 60 anni, il presunto affiliato alla 'ndrangheta che il 5 agosto dello scorso anno, a Zungri, tentò di infilarsi tra i portatori della statua della "Madonna della Neve", Santa patrona del centro del Vibonese, tra i quattro arrestati dell'operazione "Errore fatale" eseguita stamattina dalla Polizia a Vibo Valentia. Accorinti, detto "Peppone", con precedenti per associazione mafiosa, estorsione, lesioni e violenza sessuale, é considerato dagli inquirenti l'uomo dei Mancuso a Zungri. All'epoca dell'episodio era sottoposto alla sorveglianza speciale. La sua presenza abusiva tra i portatori della "Madonna della Neve" fu segnalata da alcuni cittadini ai carabinieri, che sospesero la processione e bloccarono l'uomo, conducendolo in caserma. La processione, dopo l'allontanamento di Accorinti, riprese regolarmente.

É stato invece considerato il "braccio armato" della cosca Mancuso Salvatore Poito, di 55 anni, arrestato dalla Polizia nell'operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri. Poito, secondo gli inquirenti, sarebbe al vertice della cosca La Rosa della 'ndrangheta, alleata con i Mancuso. Salvatore Poito ha precedenti per associazione mafiosa, usura, estorsione e favoreggiamento.

La persona arrestata a Milano é Antonio Prenesti, di 53 anni, detto "Mussu stortu" (muso storto). Prenesti è considerato un trafficante internazionale di droga ed ha precedenti per associazione mafiosa. Già destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'operazione "Dinasty" del 2003, diretta dalla Dda di Catanzaro, Prenesti riuscì a sottrarsi in quell'occasione all'arresto e restò latitante fino al 2010, anno in cui fu arrestato. Successivamente l'uomo riuscì ad ottenere la scarcerazione e rientrò nei ranghi operativi della cosca Mancuso. La Polizia sta svolgendo adesso indagini per accertare i motivi per i quali Antonio Prenesti si trovasse a Milano e quale ruolo svolgesse nel capoluogo lombardo nell'ambito delle attività criminali della cosca Mancuso.

L'operazione "Errore fatale" si basa anche sulle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia, uno dei quali, Emanuele Mancuso, é stato il primo pentito nella storia ultradecennale del gruppo criminale vibonese. Emanuele Mancuso, che collabora con la giustizia dal giugno del 2018, é il nipote di Francesco Mancuso, ferito nel luglio del 2003 nell'agguato a Spilinga in cui fu ucciso Raffaele Fiamingo. Francesco Mancuso e Fiamingo, nel momento dell'agguato, erano insieme. Contro i due, secondo quanto é emerso dalle indagini, fu attuata una vendetta perché avrebbero tentato di compiere un'estorsione (il cosiddetto "errore fatale" che ha dato il nome all'operazione) ai danni di una panetteria a Spilinga malgrado si sapesse che quell'esercizio commerciale era sotto la protezione di un altro ramo della cosca Mancuso. Tra i boss della cosca Mancuso che diedero il loro "placet" alla punizione nei confronti dei due responsabili dello sgarro ci fu, secondo l'accusa, Cosmo Michele Mancuso, che non esitò a dare il suo assenso malgrado Francesco Mancuso fosse suo nipote. 

REAZIONI

Salvini: “È una bella giornata”

"Che bella giornata! Decapitati i vertici della cosca 'ndranghetista dei Mancuso: grazie alle forze dell'ordine e agli inquirenti che hanno colpito uno dei gruppi criminali più influenti della regione. È finita la pacchia.

Morra: “La ‘ndrangheta è una realtà che si può sconfiggere”

"Decapitati i vertici della cosca Mancuso. La 'ndrangheta si dimostra, come ogni mafia, una realtà che si può sconfiggere! Non è finita, ma se non ci fermiamo, ci riprenderemo la nostra libertà. Grazie, di cuore, a chi ci ha fatto questo regalo. Di questi uomini lo Stato è orgoglioso! Lo afferma il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra.

Magorno (Pd): “Contro i Mancuso nuova vittoria Stato"

"Un grande grazie agli uomini che, in queste ore, hanno decapitato la cosca Mancuso. È una nuova vittoria dello Stato sulla 'ndrangheta, è un ulteriore passo verso un Paese dal profumo di legalità. #Noncipieghiamo". Lo afferma, su Twitter, il senatore del Pd, Ernesto Magorno.

M5S: “Grazie a inquirenti per il bellissimo ‘regalo’”

“Conosceremo i dettagli dell'operazione nel corso della giornata e attendiamo sempre che la giustizia faccia il suo corso, ma possiamo dire che oggi magistrati e forze dell'ordine hanno fatto un bellissimo 'regalo' a tutti gli italiani, smantellando i vertici di uno tra i gruppi criminali calabresi più pericolosi ed influenti: i Mancuso. Ringraziamo gli inquirenti per l'ennesima operazione che dimostra come lo Stato riesca a farsi trovare pronto e in prima linea nella lotta alle mafie. In Commissione Antimafia seguiremo con attenzione gli sviluppi della vicenda". Così in una nota i parlamentari del MoVimento 5 Stelle in Commissione Antimafia.

Ferro(FdI): “È una primavera di libertà quella che magistratura e forze dell'ordine stanno regalando al territorio vibonese”

"È una primavera di libertà quella che magistratura e forze dell'ordine stanno regalando al territorio vibonese, attraverso un impegno costante, tenace, determinato contro le cosche mafiose". È quanto afferma, in una nota, il deputato di Fratelli d'Italia Wanda Ferro, segretario della Commissione parlamentare antimafia. "Rivolgo ancora una volta le mie congratulazioni - prosegue Ferro - alla Procura distrettuale di Catanzaro diretta dal dott. Nicola Gratteri e agli investigatori della Questura di Vibo Valentia guidata dal questore Andrea Grassi per la nuova straordinaria operazione di polizia giudiziaria, nome in codice 'Errore fatale', che ha colpito la cosca Mancuso di Limbadi, consentendo di arrestare i vertici della cosca, di fare luce su alcuni delitti e di fare emergere le dinamiche criminali all'interno del sodalizio. A pochi giorni dall'operazione 'Rimpiazzo', che ha consentito di disarticolare la cosca antagonista dei Piscopisani, aver messo a segno un così importante colpo investigativo nei confronti della potente cosca Mancuso consente di evitare che i vuoti di potere criminale lasciati dalla precedente operazione vengano presto riempiti". "Un'azione di contrasto straordinariamente efficace - prosegue Ferro - che merita il sostegno di tutte le istituzioni e la fiducia dei calabresi".

Andrea Grassi (questore Vibo): “Colpito il cuore dei Mancuso"

Vibo Valentia - "Sono fiero di essere il Questore di Vibo Valentia perché qui ci sono risorse per lavorare. L'operazione di oggi, pochi giorni dopo quella che ha smantellato la cosca dei 'Piscopisani', colpisce il cuore dei Mancuso". Lo ha detto il Questore di Vibo Valentia, Andrea Grassi, all'inizio della conferenza stampa sull'operazione "Errore fatale" contro la cosca di 'ndrangheta dei Mancuso. "Tutto questo - ha aggiunto il questore Grassi - grazie agli uomini ed alle donne della Polizia di Vibo Valentia e di Catanzaro e dello Sco. E grazie alla Procura antimafia di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri".

Santelli (FI): “Duro colpo per la ‘ndrangheta che lo Stato combatte con sinergia”

"L'operazione di stamani della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e delle forze dell'ordine di Vibo colpisce al cuore il potente clan dei Mancuso, ribadendo la straordinaria presenza della magistratura in un territorio che viene quotidianamente liberato dai tentacoli della 'ndrangheta". Lo afferma l'on Jole Santelli, vice presidente della Commissione parlamentare antimafia di Forza Italia. "Dopo l'operazione Rimpiazzo - dice Santelli - un altro duro colpo alla forza della ndrangheta nel vibonese, che certifica la sinergia con la quale lo Stato combatte le metastasi di un cancro antico. Si tratta di un successo che va distribuito tra DDA e forze di polizia - conclude Santelli - e che lascia ben sperare nel disegno complessivo che le due direzioni distrettuali portano avanti nella lotta a questa terribile criminalità organizzata".

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA