‘Ndrangheta, Dia Milano sequestra 8 società informatiche

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Milano - La Direzione Investigativa Antimafia di Milano, su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria, ha eseguito un sequestro di beni nei confronti di un uomo residente nel comasco. Il sequestro comprende anche quote azionarie di otto società informatiche con sedi legali in Milano, Roma e Canton Ticino (CH) attive nel campo del settore delle scommesse e lotterie. Le società interessate risultano capitalizzate complessivamente per oltre 6 milioni di euro e nell'ultimo biennio hanno conseguito volumi d'affari per oltre 15 milioni. La misura cautelare giunge all'esito indagini delegate al Centro Operativo D.I.A di Milano dalla Procura di Reggio Calabria nei confronti dell'intero nucleo familiare dell'uomo. Quest'ultimo è stato ritenuto socialmente pericoloso sulla base di un "curriculum criminale" ultratrentennale, iniziato nel 1988, durante il quale, oltre a riportare numerose condanne per reati associazione per delinquere, ricettazione, rapine e furti anche di auto di lusso, è risultato gravemente indiziato di appartenere a una cosca mafiosa di matrice 'ndranghetista. Era già stato indagato nell'ambito di un'operazione antimafia coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, che nel luglio 2016 aveva portato all'arresto di 40 persone. Per motivi di particolare gravità, il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto nei confronti dell'uomo l'applicazione provvisoria dei divieti previsti dal codice antimafia con cui è inibito di ottenere anche licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio. Il sequestro è stato eseguito con la collaborazione dell'organo collaterale svizzero.

È Antonio Pronestì detto "Antonello", di 59 anni, l'imprenditore al quale la Direzione investigativa antimafia di Milano ha sequestrato i beni su disposizione della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria che ha accolto la richiesta della Procura guidata da Giovanni Bombardieri. Coinvolto nell'inchiesta "Alchemia", nel luglio 2020 Pronesti è stato assolto in primo grado dal Tribunale di Palmi al termine del processo che si è celebrato con il rito ordinario.

Era accusato di aver fatto parte della cosca Raso-Gullace-Albanese e avrebbe avuto il ruolo di "favorire - è scritto nel capo di imputazione - le attività imprenditoriali del sodalizio criminale". Secondo la Dda, infatti, sarebbe stato "a completa disposizione degli interessi della cosca". Residente a Vercurago, in provincia di Lecco, Pronestì è in "rapporti di parentela con Girolamo Raso 'Mommo', detto anche 'il professore'". Nonostante l'assoluzione dall'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, Pronestì risulta pregiudicato per furto, tentato furto, ricettazione, associazione a delinquere e resistenza a pubblico ufficiale. I sigilli della Dia sono stati apposti a quote azionarie di otto società informatiche con sedi legali in Milano, Roma e Canton Ticino attive nel campo del settore delle scommesse e lotterie. Le società interessate dal sequestro risultano capitalizzate complessivamente per oltre 6 milioni di euro e nell'ultimo biennio hanno conseguito volumi d'affari per oltre 15 milioni.

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