'Ndrangheta: Operazione Old Family, 35 fermi in Calabria

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Crotone - Un'operazione della polizia di Crotone, denominata Old family, è in corso per l'esecuzione di 35 provvedimenti di fermo a carico di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsioni, detenzione di armi comuni da sparo e traffico di stupefacenti. I provvedimenti sono stati emessi dalla Dda di Catanzaro.

I FERMATI

Annibalo Barone, inteso “Annibale”, nato ad Hagen (Germania) il 05.06.1979 
Domenico Bruno, nato a Petilia Policastro il 15.09.1972 ed ivi residente 
Leo Carnelli, nato ad Africo  il 25.02.1962 e residente a Bruzolo (TO) 
Alfonso Carvelli, inteso “Fronzo”, nato a Crotone il 08.12.1978 
Alfonso Cazzato, nato a Cariati (CS) il 22.06.1988 e residente a Crotone 
Danilo Cazzato, nato a Cariati (CS) il 29.08.1989 e residente a Crotone 
Gianluca Chiarelli, inteso “Luca”, nato a Crotone il 14.02.1978 
Michele Chiarelli, nato a San Nicola dell’Alto il 23.06.1947 
Gaetano Ciampà, inteso “Barba”, nato a Crotone il 19.01.1946 
Salvatore Ciampà, nato a Crotone il 28.04.1959 ed ivi residente
Luigi Cirillo, nato a San Mauro Marchesato (KR) il 05.10.1964 
Francesco Corrado, inteso “mozzarella”, nato a Crotone il 08.11.1981 
Franco Croce, nato a Cariati (CS) il 15.05.1980 e residente a Campana 
Mauro De Luca, inteso “marachella”, nato a Crotone il 28.02.1973 
Mario Figliuzzi, nato a Crotone il 07.01.1970 ed ivi residente 
Francesco Franco, nato a Crotone il 06.12.1988 ed ivi residente
Orlando Genovese, nato a Crotone il 28.03.1979 ed ivi residente 
Giuseppe Iorno, nato a Crotone il 20.05.1972 ed ivi residente 
Francesco La Forgia, nato a Crotone il 09.02.1980 ed ivi residente 
Gianluca La Forgia, nato a Crotone il 01.03.1984 ed ivi residente 
Massimiliano La Forgia, inteso “Massimo”, nato a Crotone 25.08.1976 
Rosario Le Fosse, nato a Cariati (CS) il 27.03.1987 e residente a Crosia 
Andrea Leto, nato a Crotone il 27.01.1984 ed ivi residente
Rosario Martino inteso “Saruzzo u’ Nigricchio”, nato a Crotone il 29.10.1957 
Massimo Murgeri, nato a Crotone il 26.04.1975 ed ivi residente 
Roberto Otranto Godano, nato a Crotone il 25.09.1978 ed ivi residente 
Domenico Antonio Palamara, nato ad Africo (RC) il 25.07.1971 
Cristian Pignalosa, nato a Crotone il 18.06.1986 
Michele Rizzuto nato a Crotone il 28.06.1977 ed ivi residente
Antonio Romano nato a Crotone il 23.10.1968 ed ivi residente
Vincenzo Santoro inteso “U monaco” nato a Umbriatico 
Giancarlo Scarcella nato a Scala Coeli il 09.05.1981
Marco Taverna nato a Crotone il 11.02.1991
Corrado Valsavoia nato a Crotone il 18.10.1989
Cosimo Vecceloque Pereloque nato a Catanzaro il 02.12.1971

Operavano in appalti pubblici e eolico

Esercitavano la loro ingerenza in appalti pubblici e subappalti per i lavori sulla statale 106 ed erano interessate anche alle attività legate all'energia eolica e alla bonifica dell'area industriale dell'ex Pertusola Sud, le persone fermate dalla squadra mobile di Crotone e dello Sco, tra le quali due imprenditori. L'operazione ha colpito un nuovo gruppo federato tra i Vrenna - Ciampà - Bonaventura e Megna di Crotone, Farao Marincola di Cirò e Grande Aracri di Cutro, con collegamenti con i Morabito di Reggio Calabria.

Dalle indagini è emerso inoltre il capillare controllo della cosca nell'attività del trasporto dei componenti delle pale eoliche scaricati e stoccati in una zona del porto di Crotone. La cosca gestiva poi, in regime di monopolio su Crotone, un lucroso traffico di cocaina, eroina e marijuana, con basi logistiche nel quartiere "Gesù" e canali di approvvigionamento nella provincia di Reggio Calabria, con collegamenti con la cosca dei Morabito. Inoltre sono state ricostruite numerose estorsioni poste in essere ai danni di operatori commerciali di Crotone, con l'utilizzo di bottiglie con benzina e cartucce, incendi e danneggiamenti mediante colpi d'arma da fuoco. I proventi delle attività illecite confluivano in una "cassa comune", che veniva suddivisa in cinque parti tra i vari componenti il sodalizio.

Boss cercò d’imporre medico a 118

Nicolino Grande Aracri, indicato dagli investigatori come uno dei boss della 'ndrangheta del crotonese, si era attivato per imporre la riassegnazione di un medico al servizio 118 dell'ospedale di Crotone. Durante le indagini, secondo quanto si è appreso, sono stati intercettati diversi "pizzini" inviati da Grande Aracri ad un altro esponente di vertice della cosca, Gaetano Ciampà, per l'imposizione della riassegnazione del medico.

Procuratore Lombardo: Gruppo creato per vuoto dopo arresti

"Serve un controllo costante perché quando si forma il vuoto, quando i clan vanno in carcere c'é subito chi li sostituisce". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo incontrando i giornalisti per illustrare i risultati dell' operazione che ha portato al fermo di 35 persone da parte della Polizia di Stato. "Il gruppo criminale sgominato questa mattina - ha aggiunto Lombardo - si è eretto dopo le operazioni del pm Pierpaolo Bruni, e si formato in un momento di vuoto. Una struttura specializzata sia in stupefacenti, che venivano riforniti da Africo e dalla Puglia, che in estorsioni e pizzo". Giovanni Bombardieri, procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro e firmatario del provvedimento di fermo insieme al pm Bruni, ha evidenziato come quella colpita oggi abbia "tutti gli elementi che caratterizzano un'organizzazione di 'ndrangheta. L'indagine ha il merito di fornire un quadro completo coerente con quelle delle operazioni precedenti e ne rappresenta la conseguenza naturale". Bombardiere ha aggiunto, inoltre, che le indagini mettono in luce che "le vittime dimostrano ritrosia a rivolgersi alla polizia e sono più predisposte a chiedere aiuto a poteri criminali". Il procuratore della Repubblica di Crotone Raffaele Mazzotta ha evidenziato la sinergia tra il proprio ufficio e la Dda. Per il questore di Crotone Mario Finocchiaro, l'operazione "é un segnale per la città. Lo Stato lavora in silenzio, sempre in prima linea. Crotone non è un posto dimenticato dallo Stato". All'incontro ha partecipato anche Maria Luisa Pellizzari, direttore del Servizio centrale operativo, secondo la quale l'operazione evidenzia le nuove alleanze criminali nel crotonese, ed il dirigente della squadra mobile di Crotone Cataldo Pignataro, che ha spiegato che l'indagine è stata condotta senza l'aiuto di collaboratori di giustizia.

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