Catanzaro - Seconda udienza oggi davanti alla corte d’Appello di Catanzaro del processo di secondo grado sui presunti mandanti dell’omicidio dell’avvocato penalista Francesco Pagliuso, avvenuto a Lamezia, di cui proprio oggi ricorre il sesto anniversario dell'uccisione. L'avvocato lametino, infatti, fu ucciso nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2016 e per il delitto è stato già condannato all’ergastolo Marco Gallo come esecutore materiale. In primo grado – nell’ambito del rito abbreviato – che si è concluso a giugno 2021 sono stati condannati all’ergastolo Pino e Luciano Scalise (padre e figlio di Soveria Mannelli) ritenuti i mandanti, mentre per reati diversi dall’omicidio sono state condannate altre tre persone: Angelo Rotella, Andrea Scalzo e Vincenzo Mario Domanico; cinque invece le assoluzioni in primo grado.
Oggi i giudici d'appello hanno innanzitutto disposto la sospensione dei termini di durata della custodia cautelare per tutti gli imputati vista la complessità del processo, e questo anche per evitare una sorta di corsa contro il tempo nello svolgimento del processo e ciò dopo un'esplicita richiesta del procuratore generale. Il processo è scaturito dall’operazione Reventinum contro il cosiddetto "gruppo storico della montagna". Si tratta dell'unione di un primo filone partito dalla vicenda giudiziaria derivata dall’omicidio dell’avvocato penalista Francesco Pagliuso.
Nell’operazione era stato coinvolto anche il presunto killer, Marco Gallo, che ha chiesto il rito ordinario. Il secondo stralcio è legato ad altre fattispecie di reato che vanno da alcuni casi di estorsione a tentate estorsioni che sarebbero state commesse ai danni di alcuni imprenditori che operano nelle zone montane del lametino. Nel collegio difensivo gli avvocati Larussa, Canzoniere, Chiodo, Vianello Accorretti, Nimpo, Mancuso, Gigliotti, Mendicino, Penna. Ad assistere le parti civili gli avvocatu Ferraro, Zofrea, Galeota, Staiano, Candido, Pietro Agapito, Gianfranco Agapito, Raimondi. La prossima udienza si terrà il 10 novembre, in cui è attesa la requisitoria del procuratore generale.
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