Operazione 'Basso profilo', Gratteri: "Dimostrato il legame diretto tra mafie, professionisti e politica" - GLI INDAGATI

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Catanzaro - "Un'indagine che dimostra appieno il rapporto diretto tra 'ndrangheta, imprenditoria e politica. Sempre più reati infatti riguardano il potere politico". Il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, spiega i dettagli dell'operazione "Basso profilo", che ha portato all'emissione di 48 ordinanze di custodia cautelare: 13 in carcere e le restanti ai domiciliari, nei confronti di persone accusate a vario titolo di essere legate alle cosche più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come Bonaventura Aracri, Arena e Grande Aracri. In totale degli indagati è di 160 persone, tra cui compare anche il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa, e il segretario regionale ed assessore regionale Franco Talarico (ai domiciliari).

"Al centro - ha spiegato Gratteri in conferenza stampa - c'era l'imprenditore Antonio Gallo, soggetto che lavorava su più piani e che si muoveva con grande disinvoltura per vincere gare truccate e appalti. Per questo motivo, Gallo aveva agganciato con la politica attraverso Tommaso Brutto , ex consigliere comunale di Catanzaro, e il figlio Saverio, assessore a Simeri Crichi. Attraverso loro, Gallo aggancia l'onorevole Talarico che si doveva candidare alle elezioni politiche del 2018. Per non destare sospetto, Talarico si candida nel circondario di Reggio e il pacchetto di voti su Reggio glielo trova l'imprenditore Gallo che si rivolge a Bruno Boccino che a sua volta contatta due soggetti inquadrati vicino ai De Stefano-Tegano che organizzano il pacchetto di voti per Talarico che comunque non viene eletto per 1500 voti. Nell'estate del 2017 Gallo si era incontrato a Roma con Cesa per avere aiuti sugli appalti di respiro nazionale".

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Gratteri ha ringraziato la Dia per il lavoro svolto, sottolineando che si ci sono molti capi di imputazione "per infedeli tra le forze del'ordine". Il direttore della Dia, Maurizio Vallone, ha aggiunto: "E' stato fatto un lavoro d'indagine durato circa due anni e molto importante perché molto complesso, per via della presenza di molti colletti bianchi fra professionisti, commercialisti, avvocati, imprenditori e amministratori locali. Abbiamo documentato un volume d'affari imponente, con oltre 300mila conti bancari analizzati e una cifra pari a 350 milioni di euro. Sono state sequestrate ingenti somme in contanti pari a quasi un milione di euro. Sequestrati diversi complessi aziendali pari a circa 100 milioni di euro in Calabria ed altre parti d'Italia. Arrestati anche esponenti diretti delle cosche del Crotonese".

"E' stata un'articolata attività d'indagine - ha affermato il generale della Guardia di finanza Dario Colombrino - e il nostro intervento si spiega oper via del coinvolgimento di un nostro luogotenente dal 2018 in congedo, Ettore D'Alessandro, il quale si poneva come un punto di riferimento per il sodalizio nel fornire informazioni riservate e però era abile nel lavorare per trarre benefici personali, come l'assunzione del figlio da parte dell'imprenditore Gallo. Non sono però elementi a carico di altri elementi del corpo".

Giulia Veltri

GLI INDAGATI

Andreoli Bruno

Baci Edmond

Basile Luciano

Caliò Maria Rosaria

Caloiero Peirpaolo

Cannorizzi Simona

Cesa Lorenzo

Combariati Monica

Docimo Stefano

Faldella Santo

Femia Matteo

Formica Antonello

Gallo Francesco

Grillone Antonio

Hoxa Bilar

Iaquinta Domenico

Keta Alban

Koci Bledar

Luzzi Francesco

Mancuso Santo

Mangone Giuseppe

Mari Roberto

Paciullo Liberato

Pazieva Rositsa

Rosa Andrea

Russo Rolando

Servidio Giovanni Lorenzo

Silipo Maurizio

Sollecchia Giorgia

Stranges Tommaso

Talarico Rosa

Voci Memlin 

 

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