Operazione “Imponimento”, revocati i domiciliari a Francesco Conidi

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Lamezia Terme – Revocata la misura degli arresti domiciliari e sostituiva con quella dell’obbligo di presentazione alla p.g per Francesco Conidi. E’ questo quanto deciso Tribunale Collegiale Penale di Lamezia Terme, accogliendo l’istanza de libertate proposta dall’Avvocato Antonio Larussa del Foro di Lamezia Terme e dell’Avvocato Eugenio Perrone del Foro di Catanzaro ritenendo come, “ai sensi dell’art. 275 c.p.p., in punto di attuale adeguatezza del regime coercitivo in atto, il periodo di detenzione preventiva sofferto - a far data dal 20.07.2020, dapprima in custodia in carcere e, successivamente, agli arresti domiciliari- e l’effetto deterrente che questo spiega nei confronti dell’imputato, unitamente al suo stato di incensuratezza e alla puntuale osservanza delle prescrizioni a lui imposte - tenuto conto, peraltro, della natura dei fatti contestati nei capi per i quali è stata emessa la cautela, del tempo trascorso dalla data di commissione degli stessi e dell’interruzione, quantomeno dall’applicazione della misura, dei rapporti personali e lavorativi che hanno occasionato le condotte contestate, peraltro circoscritte al solo periodo da luglio a settembre 2017 - appaiono elementi sufficienti per ritenere, nel caso concreto, attenuate le, pur permanenti, esigenze cautelari, che ben possono essere adeguatamente fronteggiate con la misura meno afflittiva dell’obbligo di presentazione alla PG di cui all’art. 282 c.p.p”. Pertanto, ad oggi, Conidi non si trova più ristretto agli arresti domiciliari.

Nel luglio del 2020, Francesco Conidi fu tratto in arresto nell’ambito dell’Operazione Imponimento condotta contro il clan Anello di Filadelfia che il 21 luglio 2020 ‎portò all’arresto di 75 persone tra soggetti ritenuti affiliati o comunque collegati alla consorteria, imprenditori, amministratori locali ed esponenti delle forze dell’ordine. Francesco Conidi rispondeva del reato di partecipazione ad associazione mafiosa, nonché di due violazioni in materia ambientale aggravate dall’agevolazione del clan mafioso. A seguito di della proposizione di istanza de libertate, il Tribunale del Riesame di Catanzaro, nell’agosto del 2020, annullava l’ordinanza custodiale in relazione al più grave reato di partecipazione ad associazione mafiosa, ritenendo la carenza di gravità indiziaria e sostituiva la misura della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari solo in relazione alle contestate violazioni ambientali. Misura che perdurava fino a qualche giorno fa.

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