Operazione “Mala depurazione”: sequestrati 14 impianti, 53 indagati nel reggino

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Reggio Calabria - I militari della Guardia Costiera di Reggio Calabria hanno posto sotto sequestro preventivo 14 impianti di depurazione acque reflue comunali della provincia di Reggio Calabria, in esecuzione dei decreti emessi dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, Maria Cecilia Vitolla, nell'ambito dell'operazione denominata “Mala depurazione” coordinata dalla Procura di Reggio Calabria. È stato nominato custode giudiziale di tutti gli impianti, con facoltà d'uso, il dirigente del Dipartimento 11 Ambiente della Regione Calabria, con obblighi di conformare urgentemente lo stato di fatto e di diritto degli impianti alle prescrizioni di legge e di regolamento applicabili in ragione delle violazioni contestate nei provvedimenti di sequestro, il tutto comunque entro e non oltre giorni 45 dalla notifica del provvedimento cautelare. Complessivamente sono 53 le persone indagate tra cui i dirigenti e funzionari delle società che nel tempo hanno gestito gli impianti, i sindaci pro-tempore dei Comuni dove sono ubicati gli impianti o quelli capofila per quelli consortili, i dirigenti pro-tempore degli uffici tecnici/lavori pubblici. I particolari dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa alle 11 presso la sede della Direzione Marittima di Reggio Calabria, alla presenza del Procuratore Capo della Procura della Repubblica Giovanni Bombardieri e del Procuratore Aggiunto, Gerardo Dominijanni.

Gli indagati

Tra gli indagati c'è il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, gli ex sindaci di Reggio Calabria Demetrio Arena e Giuseppe Raffa. Sono indagati poi gli ex commissari straordinari del Comune di Reggio Calabria, l'ex prefetto Vincenzo Panico, in seguito sostituito dal prefetto Gaetano Chiusolo, anch'egli indagato; il viceprefetto Vincenzo Castaldo; Dante Piazza e Carmelo La Paglia, funzionari del Ministero dell'Interno. Ed ancora: Alberto Scambia, 68 anni, 'dominus della società 'Acquereggine' società cui era stata demandata la manutenzione degli impianti di depurazione; Domenico Mallamaci, 55 anni, presidente del Consiglio di amministrazione e rappresentante di 'Acquereggine'; Domenico Barbieri, 54 anni, componente del comitato esecutivo di 'Acquereggine'; Giampiero Abruzzo, liquidatore della società; Domenico Albanese, direttore tecnico; Massimo Palmieri e Eugenio Barbera, ex amministratori delegati; Raffaele Romeo, direttore operativo; Mario Scambio, componente del comitato tecnico della società; Domenico Barbaro, coordinatore operativo; Antonio Cavallaro, direttore generale della società; Domenico Naso, consigliere della società; Claudia Ceci, direttore operativo; Manuel Pulella, direttore dell'assessorato ai Lavori pubblici del Comune di Reggio Calabria; Antonio Crsitiano, dirigente di settore del Comune di Reggio Calabria, e Marcello Cammera, già dirigente del settore lavori Pubblici del Comune di Reggio Calabria, in atto imputato nel processo 'Gotha' scaturito da un'inchiesta condotta dalla Dda di Reggio Calabria.

Sequestrati impianti in 7 comuni 

Sono distribuiti su 7 comuni i 14 impianti di depurazione di acque reflue sequestrati dalla Capitaneria di Porto nell'ambito dell'operazione "Mala Depurazione" coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.  In particolare i depuratori sono così distribuiti: a Reggio Calabria 6 impianti in località Gallico, Pellaro, Paterriti, Armo, Oliveto e l'impianto consortile di Concessa; a Villa San Giovanni 1 impianto sito in località Femia; a Scilla 2 impianti siti in località Favazzina e Oliveto; a Bagnara Calabra 1 impianto sito in località "Cacili"; a Motta San Giovanni 2 impianti siti in località Oliveto e Castelli; a Marina di San Lorenzo 1 impianto consortile sito in località Agrifa; a Cardeto 1 impianto in località Calvario. 

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