Operazione "Nuova narcos europea": le mani dei Molé su droga, armi ed estorsioni della Calabria all'estero - NOMI

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Reggio Calabria - “Una cosca potentissima della 'ndrangheta, tutt'altro che in disarmo, capace di operare in tutta Italia e oltre i confini nazionali”, così gli inquirenti della Procura di Reggio Calabria hanno definito la cosca Molè di Gioia Tauro, disarticolata in seguito all'emissione di 36 misure cautelari (per ciò che concerne la provincia di Reggio Calabria), nell'ambito della maxi operazione denominata “Nuova narcos europea” nei confronti di presunti vertici e gregari della consorteria originaria della Piana di Gioia Tauro accusati, a vario titolo, di traffico stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi, estorsione, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, non solo sul territorio calabrese ma anche fuori dai confini regionali e nazionali.

Il questore Megale: “Ennesima dimostrazione della presenza della Polizia di Stato”

“È l'ennesima dimostrazione – ha osservato il questore di Reggio Calabria Bruno Megale in apertura dell'incontro con i giornalisti -  della presenza della Polizia di Stato sul territorio della Piana che da sempre vede la presenza di organizzazioni criminali molto ramificate e pervicaci. E' stata disarticolata – ha aggiunto Megale - una delle più dure organizzazioni in ambito europeo. Non era soltanto operativa sul traffico degli stupefacenti ma imponeva le regole della 'ndrangheta in vari settori”. Presenti all'interno della sala Calipari della Questura di Reggio Calabria anche il Procuratore Giovanni Bombardieri, il procuratore aggiunto Gaetano Paci e il Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato Francesco Messina.

Messina: "Grande capacità offensiva della cosca su tutto il territorio nazionale"

"Si tratta di una vastissima operazione che ha riguardato l'intero territorio nazionale – ha commentato Messina. L'operazione è rilevante perché la cosca Molè ha una grande capacità offensiva anche all'estero come ad esempio in Svizzera. La cosca ha operato in diversi territori con le stesse identiche modalità in cui operava nel suo territorio d'origine. Oltre 54 fermi sono stati eseguiti in Lombardia con estorsioni e attività criminali a tappeto. Non esiste più una differenza territoriale dell'agire mafioso, lo spaccato di questa indagine è che vi è la medesima attività mafiosa in tutta Italia. La cosca Molè, monitorata per circa un paio d'anni è riuscita a portare in Italia oltre una tonnellata, peraltro nel periodo di lockdown, di cocaina”.

Bombardieri: "Una delle famiglie più potenti del territorio"

“Parliamo di una delle due famiglie più potenti del territorio, le cui diramazioni non sono solamente a livello nazionale ma anche a livello internazionale con vicende centrali anche in Spagna. Un'attività che si è articolata in vari settori come il mercato del pesce. La cosca Molè imponeva il conferimento del pescato e dell'acquisto del pescato in maniera violenta e in un modo in cui non veniva lasciato spazio ad altre aziende. L'indagine dà uno spaccato di quanto sia forte la cosca Molè. E' un'indagine sottoposta ancora al vaglio del Gip – ha rilevato Bombardieri - ma riteniamo di poter affermare che gli elementi raccolti sono forti e provati da dati concreti come le numerose intercettazioni”.

Paci: “Indagine straordinariamente complessa”

Il procuratore aggiunto Gaetano Paci ha parlato di “operazione straordinariamente complessa e difficile”, rimarcando “le grandi capacità dei nostri investigatori di saper leggere il fenomeno criminale nella sua complessità”. Paci ha messo in evidenza la circostanza che nessuno degli imprenditori vessati dalla cosca abbia sporto denuncia. “Ci auguriamo che questo accada a partire da oggi”. Il procuratore ha riferito inoltre dell’apertura di un distributore di carburante a Como che doveva essere affidato ad un soggetto imparentato alla cosca Pesce “ma si chiede ai Molè che il distributore non venga più affidato alla persona prescelta, è il punto di svolta di una ‘ndrangheta moderna e che ha una disponibilità economica sul territorio ormai incontrollabile”.

In conclusione, il dirigente della squadra Mobile di Reggio Calabria Alfonso Iadevaia ha parlato di “una indagine da manuale che ha abbinato, sia nella fase iniziale che in quella esecutiva, gli arresti e ingenti sequestri di droga che costituiscono un danno importantissimo inferto alla cosca”. Iadevaia ha definito i Molé una cosca camaleontica e ha osservato: mi hanno colpito alcune intercettazioni di imprenditori che erano quasi compiaciuti di essere stati contatti da un esponente della cosca. Noi ci siamo e cerchiamo di dimostrarlo quotidianamente dando prova della nostra credibilità. La famosa spallata è possibile – ha concluso il dirigente”.

I "panetti" marchiati con il logo del Real Madrid o con simboli massonici

Panetti di cocaina marchiati "Real Madrid", simboli massonici e logo "alfa omega". Si presentava così, agli occhi dei militari che hanno proceduto al sequestro, la droga occultata in container commerciali e approdata a Gioia Tauro dal Sudamerica.

I chimici sudamericani e i “palombari” in missione a Gioia Tauro

Nel settore del narcotraffico, hanno spiegato gli inquirenti, si ritiene che la cosca Molé abbia operato alleandosi ad una ramificazione internazionale non solo per approvvigionarsi di ingenti quantitativi di cocaina, ma anche per il successivo recupero in mare dello stupefacente e per la commercializzazione dello stesso. Sul punto le indagini hanno fatto emergere, nel 2019, la presenza in Italia di soggetti sud americani (quattro peruviani ed un colombiano, anch'essi destinatari della misura cautelare in carcere) due dei quali assoldati ed ospitati a Gioia Tauro con funzione di chimici e tre esperti palombari fatti giungere a Gioia Tauro per il recupero dello stupefacente in alto mare, in modo da ridurre i rischi connessi all'arrivo dei carichi di droga nel porto.

Rocco Molè era stato allontanato dalla sua famiglia mafiosa c0n programma "Liberi di ricominciare" 

Alcuni anni fa aveva aderito al programma "Liberi di ricominciare" che ha l'obiettivo di strappare i ragazzi alle famiglie mafiose di appartenenza. Rocco Molé, figlio del boss Girolamo 'Mommo" Molè, però non ce l'ha fatta, è ritornato a Gioia Tauro e, a soli 26 anni, è il nuovo boss dell'omonima cosca e dell'organizzazione di narcotrafficanti. È quanto emerge dall'inchiesta "Nuova Narcos Europea", coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. È proprio Rocco Molé uno dei principali indagati arrestati stamattina dalla squadra mobile e dallo Sco nell'ambito della maxi operazione coordinata, oltre che dalla Dda di Reggio, da quelle di Firenze e Milano. Il rampollo della 'ndrangheta è stato raggiunto dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Tommasina Cotroneo su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri, dell'aggiunto Gaetano Paci e del pm Paola D'Ambrosio. Rientrato in Calabria, Molé era stato già arrestato nel marzo 2020, in pieno lockdown, perché trovato in possesso di mezza tonnellata di cocaina. La droga era nascosta in una masseria di Gioia Tauro, oggi sequestrata, dove erano stati rinvenuti cinquecento panetti da un chilo alcuni dei quali marchiati con il logo "Real Madrid", giunti nei giorni precedenti al porto di Gioia Tauro, occultati all'interno di un container commerciale. Molé non è l'unico rampollo della 'ndrangheta. Tra i gli arrestati compare anche Teodoro Crea, detto "Teodorino", di 20 anni. È il nipote omonimo dell'anziano boss di Rizziconi conosciuto con il soprannome di "Toro" Crea.

Bruno Mirante

36 misure cautelari di competenza Gip Reggio Calabria

Kevin Alanes Floro

Antonio Albanese

Carmelina Albanese

Massimo Antonini

Mario Billi

Antonio Campanella

Maria Carlino

Nilton Cesar Caio Tacuri

Fabio Cioni

Giuseppe Condello

Salvatore Corsoleto

Teodoro Crea

Giuseppe D'Angelo

Giuseppe Dangeli

Letterio De Pasquale

Angello Gianpierre Delgado Corbetto

Girolamo Fazzari

Giuseppe Antonio Ferraro

Flavio Fertonani

Antonio Ficarra

Daniele Ficarra

Giuseppe Ficarra

Simone Ficarra

Emanuele Fonti

Giovanni Iannì

Sandro Sergio Javier Tarazona

Vincenzo Latino

Gesuele Longordo

Ernesto Modaffari

Ippolito Mazzitelli

Rocco Molé

Antonio Pesce

Francesco Pesce

Bruno Pisano

Antonio Salerni

Teresa Salerni

Antonio Jose Tenorio Alvarez

Kevin Cesar Valverde Huranga

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