Operazione “Reventinum”, resta in carcere Pino Scalise

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Catanzaro – E’ stato confermato il carcere per Pino Scalise, coinvolto nell’operazione della Dda denominata “Reventinum” perché considerato presunto capoclan dell’omonima cosca. Per lui, difeso dall’avvocato Pietro Chiodo, il Riesame ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.  Rimesso in libertà invece, Domenico Salvatore Mingoia, sempre interessato dalla medesima operazione. L’uomo, difeso dall’avvocato Chiodo, era imputato per partecipazione di stampo mafioso all’interno del presunto clan Scalise. Mingoia è stato scarcerato per "insufficienza di gravi indizi di colpevolezza". Diversa la posizione di Luciano Scalise, figlio di Pino, il quale, difeso dagli avvocati Chiodo e Larussa, sarà sentito in videoconferenza il prossimo 5 marzo, sia per il reato d’associazione sia perchè considerato il mandante dell’omicidio Pagliuso. 

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