Operazione "Rinascita-Scott", il boss Mancuso: "Ormai la 'ndrangheta fa parte della massoneria"

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Catanzaro - Tra i passaggi più corposi dell'ordinanza firmata dal gip Barbara Saccà, nell'operazione "Rinascita Scott", ci sono quelli dedicati ai rapporti fra le cosche calabresi e articolazioni deviate della massoneria, indicata come elemento di congiunzione tra i colletti bianchi, la 'ndrangheta e la stessa massoneria. Un "Giano bifronte", come lo definiscono i giudici che hanno seguito l'operazione "Rinascita Scott". Dalla moltitudine di pagine che compongono il provvedimento emergono nomi e legami inquietanti. Magistrati, politici, 'ndranghetisti, professionisti, rappresentanti delle forze dell'ordine, tutti legati dal rito massone. Quello ricostruito dagli investigatori è un "coacervo di relazioni tra i grandi della 'ndrangheta calabrese e i grandi della massoneria, tutti ben inseriti nei contesti strategici (giudiziario, forze armate, bancario, ospedaliero e via dicendo), e' l'effetto del pactum sceleris in forza del quale Pittelli - è scritto nell'ordinanza - si è legato stabilmente al contesto di 'ndrangheta massona', stabilmente a disposizione dei boss alla 'mammasantissima' e al 'Crimine' dei Mancuso".

Legami ricostruiti anche da diversi collaboratori di giustizia. Come Andrea Mantella, che ha permesso di ricostruire questa "zona d'ombra" nella quale si addensano tutti i più alti interessi. Si tratta di relazioni intessute a condizione di reciprocità. E poi ci sono le dichiarazioni di Cosimo Virgiglio, nel definirsi massone maestro venerabile, ha sostenuto che proprio "la citta' di Vibo Valentia è l'epicentro della massoneria sia legale che di quella cosiddetta deviata" e che l'avvocato Pittelli avrebbe avuto una doppia appartenenza, una "pulita" con il Goi del distretto catanzerese e poi quella "coperta" legata alla Loggia di Petrolo di Vibo. Tutto sarebbe passato da questa organizzazione capace di mettere insieme massoneria e 'ndrangheta, a cui avrebbe fatto parte anche il super boss Luigi Mancuso. Tutto sarebbe passato da loro: dai favori più semplici agli affari più complessi. Fino alle elezioni: "Nelle competizioni elettorali, infatti, i candidati "massoni" venivano appoggiati dagli appartenenti segreti chiamati "Sacrati sulla Spada", ovvero dei criminali che facevano catalizzare su di loro i voti".

Nel provvedimento del Gip Barbara Saccà è stata riportata anche una intercettazione inquietante del boss Luigi Mancuso, già citata nell'operazione "Mammasantissima": "La 'ndrangheta non esiste più! ... una volta, a Limbadi, a Nicotera, a Rosarno, a ...c'era la 'ndrangheta! ... la 'ndrangheta fa parte della massoneria! ... diciamo ... è sotto della massoneria, però hanno le stesse regole e le stesse cose ... ora cosa c'è piu'? ... ora è rimasta la massoneria e quei quattro storti che ancora credono alla 'ndrangheta! una volta era dei benestanti la 'ndrangheta! ... dopo gliel'hanno lasciata ai poveracci agli zappatori ... e hanno fatto la massoneria! ... le regole quelle sono! ... come ce l'ha la massoneria ce l'ha quella! perché la vera 'ndrangheta non è quella che dicono loro..., perché lo 'ndranghetista non è che va a fare quello che dicono loro... perché una volta.., adesso sono tutti giovanotti che vanno.., vanno a ruota libera sono drogati!...".

G.V.

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