Operazione “Stammer 2 – Melina”, Gratteri: “La ‘ndrangheta scalza i pugliesi dagli affari con l'Albania” - VIDEO

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Catanzaro - La 'ndrangheta scalza le organizzazioni criminali pugliesi nelle trattative con i narcos dell'Albania. È la novità investigativa che emerge dall'operazione “Stammer 2-Melina” con cui la Guardia di Finanza, al termine di un'indagine coordinata dalla Dda di Catanzaro, ha disarticolato una potente organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga: l'organizzazione faceva capo alle 'ndrine vibonesi Fiarè-Pititto-Prostamo-Iannello e Anello, tutte collegate alla cosca egemone dei Mancuso di Limbadi.

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L'esito dell'indagine è stato illustrato in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il procuratore della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, il procuratore aggiunto, Giovanni bombardieri, il generale Alessandro Barbera, comandante dello Scico della Guardia di Finanza, il comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, Carmine Virno, e il comandante provinciale della Gdf, Davide Rametta.

Il procuratore Gratteri ha rimarcato “il salto di qualità della 'ndrangheta, che è riuscita a saltare il blocco del monopolio delle organizzazioni criminali pugliesi nell'importazione di marijuana dall'Albania, mettendo a un certo punto da parte gli intermediari pugliesi e trattando direttamente con i fornitori albanesi. È un dato inedito, anche rispetto a risultanze della Dna e della Dia secondo cui il traffico dall'Albania era appannaggio dei sodalizi pugliesi che avevano il controllo assoluto delle coste pugliesi". "

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L'operazione “Stammer 2-Melina - ha poi proseguito Gratteri - rientra nel nuovo progetto di sinergie che come Procura stiamo realizzando con le forze dell'ordine, in questo caso la Guardia di Finanza, che in Calabria sta inviando i suoi uomini migliori. Ho sentito telefonicamente il comandante generale Toschi che ha seguito in prima persona questa indagine, che è un'indagine di serie A, una grande indagine, un'indagine da manuale da parte della Finanza”.

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Anche l'aggiunto Bombardieri, che ha seguito l'inchiesta insieme al sostituto procuratore Camillo Falvo, ha rimarcato "l'importanza di questa operazione, perché è stata dimostrata la capacità della 'ndrangheta di riunire più famiglie quando si tratta di fare affari e la capacità delle 'ndrine di diversificare i loro business”.

A sua volta, il generale della Guardia di Finanza Alessandro Barbera, ha osservato che “il blitz è l'ennesima dimostrazione della pericolosità della 'ndrangheta, l'organizzazione criminale che ha una primazia a livello planetario per la sua affidabilità, come dimostra questa operazione nel momento in cui vediamo le cosche vibonesi che in un battibaleno entrano in trattativa diretta con i narcos albanesi senza più ricorrere ai trafficanti pugliesi”. "Purtroppo - ha aggiunto - la potenza della 'ndrangheta non sempre viene percepita in tutta la sua gravità nel resto del Paese e a livello internazionale".

Le capacità di diversificare gli affari e scavalcare qualsiasi intermediazione dei clan pugliesi sono state sottolineate dal comandante provinciale della Finanza, il colonnello Davide Rametta. "La stessa organizzazione - ha detto - riusciva a gestire traffici di cocaina e marijuana, se il primo subiva un momento di stanca l'organizzazione era subito capace di investire in un altro affare come quello dell'erba albanese".

Il colonnello Carmine Virno, comandante del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro, ha raccontato dei viaggi fatti dagli esponenti calabresi in Albania per prendere contatti e del soggiorno a Mileto di un capo albanese in attesa della consegna del denaro. L'operazione ha inoltre fatto emergere la capacità dell'organizzazione di rigenerarsi, "nonostante i sequestri e gli arresti dei corrieri il gruppo riusciva a trovare nuove leve disposte a compiere il trasporto della sostanza".

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