Paziente oncologica in quarantena per Covid chiama il 112, Carabinieri consegnano a domicilio farmaco salvavita

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Scigliano (Cosenza) – Carabinieri consegnano a domicilio farmaco salvavita ad una 56enne di Pedivigliano, già affetta da una grave patologia. È accaduto nei giorni scorsi, quando i militari di Scigliano hanno provveduto a ritirare e consegnare il farmaco dopo una chiamata al 112. La donna vive nel piccolo comune abbarbicato tra le montagne della Sila, con il marito e vicino a pochi parenti in località Borboruso, distante alcuni chilometri dal cuore del piccolo paese. La 56enne, priva di patente di guida e costretta dalla propria grave patologia a seguire un rigoroso piano terapeutico, era in agitazione poiché, avendo terminato le scorte di un raro farmaco salvavita, non era riuscita a recarsi presso la farmacia territoriale dell’A.S.P. di Rende, unico centro provinciale ove risulta possibile fornirsi di rare tipologie di farmaci salvavita da parte di malati oncologici, per ritirare la consueta confezione mensile. “A peggiorare le già evidenti difficoltà della donna – si legge in una nota - ha contribuito anche l’attuale emergenza sanitaria: a causa di un avvenuto contatto stretto con un vicino di casa poi risultato positivo al Covid - 19, sia il marito della donna che i pochi familiari residenti nelle vicinanze erano stati tutti posti in quarantena precauzionale obbligatoria dal Comune di Pedivigliano, il quale però, al contempo, non dispone di risorse sufficienti per provvedere a necessità assistenziali come quella della 56enne, rimasta dunque nella totale impossibilità di assumere il proprio indispensabile farmaco”.

Da qui una serie di chiamate disperate dapprima al Comune di Pedivigliano e, in ultima istanza, alla Stazione Carabinieri di Scigliano, unico presidio delle Forze di Polizia presente nell’area. I Militari si sono fatti spiegare in maniera precisa la necessità della donna e, effettuati i dovuti accertamenti finalizzati ad escludere che si trattasse di un bisogno non altrimenti soddisfabile, si sono dapprima recati presso la sua abitazione, facendosi consegnare tutta la documentazione attestante lo stato di cura e necessità della richiedente, quindi si sono recati loro stessi in Rende, dove hanno ritirato la confezione del farmaco e l’hanno recapitata direttamente al domicilio della donna.

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