Peculato e favoreggiamento, due arresti e 7 interdizioni tra dirigenti e funzionari Asp Catanzaro - I NOMI

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Catanzaro - I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro hanno eseguito, nella provincia di Catanzaro e a Crotone, misure cautelari personali e reali nei confronti di 12 dipendenti pubblici, dirigenti e funzionari dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, la dottoressa Barbara Saccà, su richiesta del sostituto procuratore dottoressa Fabiana Rapino, coordinata dal procuratore aggiunto dottor Giovanni Bombardieri, della Procura della Repubblica di Catanzaro, diretta dal procuratore dottor Nicola Gratteri. In particolare, le complesse e articolate indagini portate avanti dalla guardia di finanza hanno consentito di accertare l’indebita appropriazione nonché la distrazione di fondi, di matrice comunitaria, concessi alla locale A.s.p. per la partecipazione al progetto denominato “Stopandgo”, acronimo di “Sustainable Technology for Older People – get organised”, che ha coinvolto diversi partner europei.

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Obiettivo primario del progetto, co-finanziato dalla commissione europea nel 2013 per oltre 760mila euro, è quello di definire un modello europeo di riferimento di bando di gara per migliorare il sistema di forniture pubbliche di beni e servizi socio-sanitari a beneficio della popolazione anziana, anche mediante approvvigionamento di servizi potenziati dalla telemedicina e dalla domotica, vale a dire la possibilità di rendere disponibili sistemi domiciliari più tecnologici di sostegno sanitario e salvavita. In realtà, a fronte di tali previsioni, è stata svolta solo un’attività minimale concretizzatasi esclusivamente in una consultazione di mercato ai fini esplorativi.

Le indagini svolte dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria - gruppo tutela spesa pubblica, hanno, infatti, consentito di accertare che i pubblici ufficiali indagati, coinvolti a vario titolo nell’attuazione dell’iniziativa, una volta ottenuta l’anticipazione finanziaria dall’Istituzione europea, per un ammontare di oltre 300mila euro, anziché perseguire gli obiettivi prefissati, hanno sperperato i finanziamenti. In particolare, i responsabili si sono indebitamente appropriati, nel corso di due anni (2014-2016), di oltre 166mila euro, attraverso l’elargizione, a se stessi, di cospicui emolumenti per il fittizio apporto lavorativo fornito da ciascuno.

In particolare, Giuseppe Romano, di 54 anni, destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, responsabile unico nonché referente del progetto per l’A.s.p. di Catanzaro, travisando le finalità del progetto, ha reiteratamente richiesto, ed ottenuto, per sé e per altri dieci indagati, la liquidazione di ingenti indennità “fuori busta paga”, illecitamente spesate con denaro proveniente dai fondi europei, predisponendo la documentazione connessa a queste erogazioni illecite con il concorso di Ieso Rocca, 49 anNi, anche lui ai domiciliari. 

 

Lo stesso dirigente, peraltro, si è appropriato di ulteriori 13mila euro circa a titolo di rimborsi spese per svariate trasferte, sia in Italia che all’estero, mediante la predisposizione di specifici giustificativi di spesa falsi ovvero alterati nel loro contenuto. Esemplificativo è il caso di una trasferta in Spagna, effettuata dallo stesso dirigente responsabile che, portando con sé la sua famiglia, ha addebitato i relativi costi a carico del finanziamento progettuale. Inoltre, Romano, con il concorso di Francesco Francavilla, 60enne, interdetto dai pubblici uffici, ha distratto ulteriori 122mila euro circa per stipulare un protocollo operativo nei confronti di un altro partner nazionale del progetto stopandgo, già destinatario, per la stessa funzione, di specifici stanziamenti.

Il perfezionamento delle condotte illecite è stato reso possibile grazie anche al favoreggiamento di Giuseppe Pugliese, 49 anni, dirigente amministrativo dell’azienda sanitaria, colpito da interdizione dai pubblici uffici, che, da un lato, si è speso affinché la dirigenza aziendale non denunciasse la vicenda all’autorità giudiziaria, dall’altro, ha fornito indicazioni ai responsabili sulle modalità di predisposizione della documentazione giustificativa idonea a eludere i controlli.

I provvedimenti cautelari eseguiti sono quindi 2 arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe Romano e Ieso Rocca, e 7 misure interdittive (sospensione immediata dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio per la durata di un anno) nei confronti di Francesco Francavilla, e di Maurizio Rocca, di 59 anni, Silvia lanatà, di 49 anni, Giuseppe Fazio, di 62, Dario Marino, di 39, Francesco Grillone, di 58, e di Giuseppe Pugliese, nella notifica di tre informazioni di garanzia nei confronti di altri dipendenti dell’A.s.p., nonché nel sequestro preventivo per equivalente effettuato nei confronti degli indagati. La misura cautelare reale, ammontante ad oltre 300mila euro, ha riguardato disponibilità finanziarie e cespiti immobiliari riconducibili agli indagati, individuati grazie agli accertamenti economico-patrimoniali svolti dai finanzieri.

I NOMI

  • Giuseppe Romano (arresti domiciliari)
  • Ieso Rocca (arresti domiciliari)
  • Giuseppe Pugliese (interdizione)
  • Maurizio Rocca (interdizione)
  • Silvia Ianatà (interdizione)
  • Giuseppe Fazio (interdizione)
  • Dario Marino (interdizione)
  • Francesco Grillone (interdizione)

 

 

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