Percepivano illegalmente Reddito di cittadinanza, tre denunce nel cosentino

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Rogliano - I carabinieri della Stazione di Rogliano hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Castrovillari tre persone che, appartenenti al medesimo nucleo familiare, erano tutte riuscite ad ottenere il beneficio del Reddito di cittadinanza, percependo fraudolentemente dall’Inps circa 1.000 euro al mese dallo scorso maggio. I militari della Stazione del Comune capofila della Valle del Savuto si sono resi conto che qualcosa non tornasse nella vita di M.S., 34enne di Lungro ma trapiantato da anni a Rogliano, già noto all’Arma per i propri precedenti per reati in materia di sostanze stupefacenti, già dallo scorso mese di settembre. A destare i loro sospetti è stato il fatto che l’uomo, ufficialmente residente nel centro storico del Comune e “ricercato” per alcune notifiche attinenti procedimenti penali già in corso nei suoi confronti presso la Procura della Repubblica di Cosenza, risultasse irreperibile da diverse settimane. 

Grazie ad accertamenti, i militari sono riusciti senza non poche difficoltà a rintracciarlo ad Altomonte dove, senza dire nulla ad amici e parenti, si era trasferito già dal mese di luglio 2019 presso la casa paterna, senza uscirne mai se non per brevissime commissioni. La circostanza per cui non avesse mai mutato la propria residenza roglianese ha però insinuato nei militari il dubbio che, al di là della propria volontà di sfuggire alle notifiche e rallentare così i procedimenti penali a suo carico, ci fosse qualcosa di più: eseguito il raffronto con la banca dati Inps, la verità è emersa nel giro di pochi giorni. Sia il 34enne che il padre 60enne M.V., sono infatti risultati percettori di Reddito di cittadinanza. A seguito di ulteriori sopralluoghi effettuati presso la loro abitazione ad Altomonte però, quanto già riscontrato non è risultato sufficiente: i militari hanno infatti scoperto come pure M.M., 33enne di origine romena e compagna di M.V., percepisse il beneficio. 

Il riscontro documentale effettuato, che nelle dichiarazioni Isee vedeva i tre risiedere tutti in abitazioni differenti e far parte di altrettanti nuclei familiari, nonché gli elementi visivi raccolti dagli operanti non hanno però lasciato loro scampo e così, pochi giorni fa, i militari dell’Arma di Rogliano, coadiuvati dai loro colleghi delle Stazioni di Altomonte e Lungro, hanno bussato alla loro porta alle prime luci dell’alba. A seguito delle operazioni di sopralluogo e perquisizione, è stato operato nei loro confronti il sequestro preventivo delle tre carte magnetiche rilasciate dagli uffici postali di Rogliano ed Altomonte. Il provvedimento preventivo è stato convalidato dal Gip di Castrovillari. I tre dovranno ora rispondere in concorso dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e comunicazione non veritiera dello stato di famiglia, nonché restituire 9.500 euro all’Inps.

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