Roma – Nel terzo atto giudiziario della maxi operazione “Medusa”, che nel giugno 2012 ha messo sotto scacco capi e gregari della cosca di ‘ndrangheta lametina dei Giampà, la Corte di Cassazione ha rigettato tutti i ricorsi presentati dagli imputati. Sono state confermate, quindi, le condanne emesse con la sentenza dei giudici della Corte d'Appello di Catanzaro. Mentre un solo ricorso presentato da un imputato su una confisca di un immobile, quello di Luigi Notarianni, difeso dall'avvocato Giuseppe Spinelli, è stato accolto.
Discorso a parte per le assoluzioni: per quanto riguarda la posizione di Nino Cerra, difeso dagli avvocati Lucio Canzoniere e Pittelli, la Cassazione ha deciso per la conferma dell’assoluzione per quanto riguarda il traffico di stupefacenti, mentre ha accolto il ricorso del Procuratore sull’assoluzione per l’accusa di estorsione, annullando con rinvio. Processo da rifare allora, sempre alla Corte d’Appello Di Catanzaro ma con un nuovo collegio di giudici. Arriva la conferma dell’assoluzione anche in Cassazione per Giuseppe Cappello, difeso dall’avvocato Canzoniere.
La Cassazione ha poi confermato l’assoluzione del brigadiere dei carabinieri Roberto Gidari, difeso dall’avvocato Francesco Gambardella, dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa perché “il fatto non sussiste”. Ha confermato poi la condanna per rivelazione d’atti d’ufficio che era stata fissata a 1 anno e 2 mesi di reclusione. In secondo grado, per questa accusa, gli era stata esclusa l’aggravante della mafiosità, mentre ora la Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal Procuratore Generale, annullando con rinvio, quindi per questo capo d’imputazione il processo è da rifare. Per quanto riguarda la posizione di Aurelio Notarianni è stata stralciata e rinviata all'udienza del 20 giugno perché la Corte di Cassazione ha accolto l'eccezione di nullità del decreto di fissazione udienza per omessa notifica sollevata dagli avvocati Wanda Bitonte e Guido Contestabile.
Le condanne
- Giampà Giuseppe - 5 anni e 4 mesi
- Giampà Vincenzo cl. 70 - 7 anni e 6 mesi e 7 mila euro di multa
- Domenico Giampà - 8 anni e 8 mila euro di multa
- Maurizio Molinaro - 8 anni
- Vincenzo Giampà cl. 68 - 7 anni e 8 mesi e 2.800 euro di multa
- Torcasio Alessandro - 6 anni
- Paola Claudio - 7 anni
- Davide Giampà - 6 anni e 4 mesi
- Saverio Giampà - 6 anni e 4 mesi
- Giovanni Notarianni - 9 anni e 4 mesi e 10 mila euro di multa
- Luigi Notarianni cl.92 - 5 anni e 1.800 euro di multa
- Rosario Notarianni - 8 anni
- Giuseppina Giampà - 4 anni e 4 mesi e 2.200 euro di multa
- Vanessa Giampà - 3 anni e 4 mesi
- Pasqualina Bonaddio - 4 anni e 4 mesi e 2.200 euro di multa
- Rosa Giampà - 4 anni e 8 mesi e 2.600 euro di multa
- Luca Piraina - 2 anni e 8 mesi e 1.200 euro di multa
- Catroppa Giuseppe - 5 anni e 4 mesi e 6 mila euro di multa
- Catroppa Pasquale - 6 anni e 4 mesi e 6.600 euro di multa
- Giampà Francesco - 12 anni
- Notarianni Aldo - 13 anni 8 mesi
- Giampà Pasquale - 12 anni
- Chirico Domenico cl. 82 - 9 anni 4 mesi
- Voci Antonio - 8 anni 8 mesi
- Bonaddio Vincenzo - 11 anni 8 mesi
- Arcieri Vincenzo - 9 anni 4 mesi
- Notarianni Antonio - 8 anni e 10 mesi
- Notarianni Luigi cl. 74 - 10 anni
- Meliadò Franca Teresa - 3 anni 2 mesi
A cinque anni da quella che è stata definita la “madre” di tutte le operazioni successive, si è messa la parola fine, dal punto di vista processuale, a questa vicenda che riguarda Lamezia e la sua storia criminale. In primo grado, nel processo con rito abbreviato che si era tenuto a Catanzaro, il Gup Giovanna Mastroianni aveva emesso, a meno di un anno dall'operazione diretta dalla Dda di Catanzaro e coordinata con un grande impiego di uomini e mezzi da parte della Squadra Mobile, Guardia di Finanza e Carabinieri, una condanna definita storica. Tutti condannati, nessun assolto. Due anni dopo, nel gennaio del 2015, la sentenza della Corte d’Appello, che confermava alcune condanne, rimodulandone altre.
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