Processo Medusa, scarcerato Giuseppe Cappello

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Lamezia Terme - E’ stato scarcerato Giuseppe Cappello, difeso dagli Avvocati Francesco Pagliuso e Lucio Canzoniere. Il giovane è stato assolto dalla Corte d’Appello di Catanzaro il 22 gennaio scorso ed era stati coinvolto nell’ambito dell’Operazione “Medusa” e condannato in primo grado ad 8 anni ed 8 mesi. Le accuse erano quelle di aver partecipato a due episodi delittuosi e di essere stato compartecipe nell’associazione mafiosa. Le accuse fatte al giovane sono partite dalle dichiarazioni rese nel gennaio 2012 sia da Saverio Cappello che, specificano i legali “non ha alcuna affinità familiare col predetto Cappello oggi collaboratore di giustizia”, e sua dalle dichiarazioni di Giuseppe Giampà, boss del clan.

Gli avvocati Pagliuso e Canzoniere nel corso delle loro arringhe avevano evidenziato come “fosse fuori da ogni logica condannare il Cappello Giuseppe per partecipazione all’associazione mafiosa dal momento in cui colui il quale è stato individuato come il capo clan, Giuseppe Giampà, ha da sempre dichiarato di non averlo mai conosciuto. Lo stesso Cappello Saverio aveva dichiarato, in data 25 gennaio 2012 che spesso gli capitava di andare in “trasferta” a Milano su richiesta di Giuseppe Giampà al fine di supportare le attività delittuose di Antonio Stagno e che, in quelle occasioni il Cappello Giuseppe non era a conoscenza delle motivazioni per cui quei viaggi venivano effettuati”.

Il giudice aveva affermato in sentenza che Giuseppe Cappello aveva “sostanzialmente partecipato a soli due episodi delittuosi, peraltro essendo legato al Cappello Saverio e non a Giuseppe Giampà”, affermazione questa, che per gli avvocati Pagliuso e Canzoniere da sola avrebbe escluso la partecipazione all’associazione mafiosa, considerato che “la giurisprudenza degli ultimi dieci anni è assolutamente concorde nel ritenere che non è sufficiente la singola partecipazione ad eventi delittuosi per dimostrare l’appartenenza ad una associazione per come previsto dall’articolo 416 bis del codice penale”. Evidentemente della stessa opinione sono stati i giudici della Corte di Appello di Catanzaro che “riformando in toto la condanna ad 8 anni e 8 mesi data al Cappello in primo grado, lo ha assolto rimettendolo subito in libertà”.

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