Processo Mezzatesta: in aula la ricostruzione degli attimi dopo il delitto

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Catanzaro - È ripreso questa mattina in Corte d'Assise il processo che vede imputato il 34enne Marco Gallo (difeso dall'avvocato Francesco Siclari) per l'omicidio di Gregorio Mezzatesta, ucciso con 5 colpi di arma da fuoco a Catanzaro, in via Milano, la mattina del 24 giugno 2017. Nel processo, la famiglia di Mezzatesta si è costituita parte civile ed è assistita dall'avvocato Vincenzo Galeota. Oggi, è salito sul banco dei testimoni, il vicebrigadiere che ha effettuato il sopralluogo nel garage di Gallo. Il giovane, residente a Falerna, aveva quella che è stata definita la sua "base" a Lamezia, un garage nella sua disponibilità. Il vicebrigadiere, ascoltato come testimone dell’accusa, in aula ha raccontato di quel sopralluogo, avvenuto con il pretesto di verificare le telecamere della zona per ricostruire il percorso di quella moto. Gallo, di ritorno da Catanzaro, fu incastrato proprio dalle telecamere di videosorveglianza dopo un imprevisto. La moto che si ferma nei pressi di Lamezia, probabilmente a causa di un guasto o per via dell’esaurimento del carburante e il presunto killer costretto a togliersi il casco e a proseguire a piedi per andare poi a recuperare la moto con la sua Bmw e un carrello a rimorchio preso nel suo magazzino in via Indipendenza. Il vicebrigadiere, insospettito dalla somiglianza tra la persona ripresa dalle telecamere dopo il guasto della moto e il proprietario di quel garage a Lamezia, ha ritenuto necessario procedere con tutte le verifiche del caso.

In aula è stato sentito inoltre, da Milano dove è detenuto, anche Giovanni Mezzatesta (in carcere per il duplice omicidio in un bar di Decollatura nel 2013). Mezzatesta, in video conferenza, ha ricostruito il rapporto turbolento con gli Scalise. Il processo è stato poi rinviato al 21 novembre per sentire i testimoni oculari e un ingegnere.

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