Processo Rinascita Scott a Lamezia, Gratteri in aula per le richieste di condanna: per Pittelli Dda sollecita 17 anni

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Lamezia Terme - Chieste condanne per boss e politici. Dopo un intero mese dedicato alla requisitoria, oggi per la procura antimafia di Catanzaro è toccato procedere alla richieste di condanna e assoluzione per tutti i 343 imputati del maxi processo "Rinascita Scott" - in corso nell'aula bunker di Lamezia Terme - a vario titolo accusati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, usura, riciclaggio, detenzione illegale di armi ed esplosivo, ricettazione, traffico di influenze illecite, trasferimento fraudolento di valori, rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio, abuso d'ufficio aggravato, traffico di droga.

È stato il procuratore capo Nicola Gratteri a prendere la parola affiancato dai magistrati Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci e Andrea Mancuso per le richieste delle pene davanti al collegio giudicante presieduto da Brigida Cavasino per gli oltre 400 capi di imputazione dei quali sono accusati non solo capi e manovalanza delle cosche di 'ndrangheta del Vibonese ma anche colletti bianchi, politici, imprenditori, accusati di avere favorito le 'ndrine.

Le richieste di condanna

Sono complessivamente 4744 anni e 10 mesi gli anni di carcere chiesti dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a conclusione della requisitoria del processo Rinascita Scott. La pena massima richiesta è stata 30 anni, mentre la minima 1 anno. In totale sono 322 le richieste di condanna rispetto ai 338 imputati oltre a 13 assoluzioni e 3 nullità del decreto che dispone il giudizio o prescrizione.

Tra le pene più pesanti richieste per Ambrogia Accorinti 27 anni, Pietro Accorinti alias “Scimusca” 24 anni, Mario Artusa 29 anni, Francesco Barbieri detto “Ciccione o Cartiera” 30 anni, Onofrio Barbieri alias “38” 26 anni, Nicola Bonavota e Pasquale Bonavota 30 anni, Domenico Cugliari alias “Micu i Mela” 30 anni, per l'ex sindaco di Gianluca Callipo 18 anni, Paolino Lo Bianco 30 anni, per il pentito Andrea Mantella 6 anni e 9 mesi. Per l’ex consigliere regionale Pietro Giamborino chiesta la condanna a 20 anni, per l'ex assessore regionale Luigi Incarnato 1 anno e sei mesi, per l’ex maresciallo della Guardia di finanza e agente dei Servizi segreti Michele Marinaro 17 anni, per il colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli 8 anni, per l'ex parlamentare e avvocato Giancarlo Pittelli 17 anni. Le condanne più pesanti, 30 anni, sono state chieste, tra gli altri, per i boss Domenico e Pasquale Bonavota, quest'ultimo catturato poche settimane fa da latitante a Genova, per Saverio Razionale e per Paolino Lo Bianco.

Il blitz scattò il 19 dicembre 2019 per un totale di 479 indagati, dei quali venti sono stati scagionati all’esito del processo in abbreviato e conclusosi con settanta condanne. Ora la parola passerà alle difese per entrare così nella fase finale del processo la cui sentenza è attesa entro l'estate.

"In pochi avevano creduto nel processo Rinascita" 

"In pochi avevano creduto in questo processo, per la mole degli imputati, per il collegio dalla giovane età. C'è stata una sorta di tifo perché questo processo non si celebrasse, ma si è svolto con serenità e se ci sono stati momenti di tensione è normale, è il sale del processo". A dirlo è stato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri iniziando a parlare a conclusione della requisitoria terminata con la lettura dei capi di imputazione con le richieste per i 343 imputati.

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