Rapimento per estorsione a Cosenza, indagati in carcere

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Cosenza  - Restano in carcere Daniele Bevilacqua, la moglie Laura Spampinato e Francesco Bevilacqua, le tre persone che devono rispondere, a vario titolo, di sequestro di persona, rapina e lesioni. La decisione è stata presa dal Gip del Tribunale di Cosenza, Giuseppe Greco, che ha convalidato la misura dell’arresto in carcere. I tre, tutti cosentini, sono stati arrestati lunedì pomeriggio dagli agenti della squadra mobile della Questura di Cosenza dopo una telefonata di un mobiliere del catanzarese, che ha denunciato come i tre avessero rapito, a scopo estorsivo, i due suoi figli minori, che erano con lui a San Lucido, dove l'uomo sarebbe stato attirato in una vera e propria trappola per poi essere malmenato. I tre aggressori avrebbero chiesto il doppio di una caparra di circa 1.400 euro che era stata versata per l'acquisto di alcuni mobili, la cui consegna era in ritardo. Nell’interrogatorio di garanzia, i tre indagati hanno affermato di essere vittime di una truffa da parte dell’uomo, che, dopo aver incassato i soldi, non rispondeva più ai messaggi e alle telefonate. E hanno respinto l’accusa di aver sequestrato i bambini, dichiarando di aver ricevuto in custodia i due figli, in attesa che il padre andasse in banca a prendere il denaro della caparra da restituire. Ma il Gip non ha creduto a questa versione dei fatti. Adesso gli atti dell’inchiesta passeranno alla Dda di Catanzaro, competente per questo tipo di reati.

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