Sequestrata cava abusiva sulle sponde del lago Arvo, denunciato 78enne a San Giovanni in Fiore

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Cosenza - Sequestrata una cava abusiva sulle sponde del lago Arvo, in località Ponente. I carabinieri del nucleo patrimonio culturale di Cosenza, in collaborazione con i militari della stazione di San Giovanni in Fiore, hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, alla luce del grave pericolo di crollo del costone di montagna sotto il quale era stata ricavata la cava abusiva per estrazione d’inerti. Le indagini, partite da un esposto di Legambiente, che ha segnalato la gravità della situazione, sono state dirette dal sostituto procuratore Cerchiara, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto, Manzini, e la direzione del Procuratore della Repubblica di Cosenza, Spagnuolo.

Denunciato il proprietario del terreno, un 78enne, imprenditore, di San Giovanni in Fiore, che dovrà rispondere della realizzazione e della gestione di una cava abusiva in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, nonché del crollo parziale del costone di montagna dove è stata realizzata la cava e della conseguente situazione di pericolo venutasi a creare.

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La soddisfazione di Legambiente Calabria

"Legambiente Calabria esprime soddisfazione per il sequestro della cava in località Arvo, effettuato dalla Procura della Repubblica di Cosenza grazie all’impegno e alla determinazione dei Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale, in collaborazione con i militari della stazione di san Giovanni in Fiore. Il sequestro della cava e la denuncia del proprietario del terreno, a seguito di indagini nate da un esposto presentato da Legambiente Calabria, confermano che le attività di escavazione sono state eseguite in maniera illegale, pregiudicando anche la stabilità del costone della montagna, zona a vincolo paesaggistico. Ora la magistratura dovrà accettare la complicità e le responsabilità dell’ufficio tecnico comunale e le coperture politiche che hanno permesso, e ancora permettono, a questi imprenditori, di devastare l’ambiente e operare in maniera illegale, ma sotto gli occhi di tutti. Legambiente sarà parte civile nel procedimento giudiziario a carico dei responsabili e di tutti, politici e tecnici, che si sono resi complici di questi abusi".

Procuratore Spagnuolo: problemi ambientali a Cosenza come a Vibo

"Speravo che i problemi ambientali fossero rimasti tutti a Vibo Valentia. Venendo a Cosenza, purtroppo, ho trovato una realtà che non è molto dissimile. Dunque procediamo seguendo un protocollo di lavoro che abbiamo sperimentato positivamente altrove". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo. "C'é stata - ha proseguito Spagnuolo - una profonda sinergia con le forze dell'ordine e con le associazioni ambientaliste. Qui si è mossa Legambiente, che ringrazio, e ci sono state altre associazioni e cittadini che ci hanno stimolato su casi di questo genere". L'indagine ha portato alla denuncia di un imprenditore di San Giovanni in Fiore, accusato di avere realizzato la cava abusiva in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico, oltre che del parziale crollo del costone di montagna in cui é stata realizzata la cava e della situazione di pericolo che ne é derivata. "Questo imprenditore - ha concluso il procuratore Spagnuolo - era già noto per altri fatti simili e chi viola più volte il territorio dovrebbe essere messo nelle condizioni di non farlo più. Questo non si fa applicando la sanzione penale, ma impedendogli di avere un'impresa che realizza questo tipo di attività. Cosa che è di competenza delle autorità dello Stato, alle quali segnaleremo quanto si è verificato".

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