Sgominata banda dedita allo spaccio di cocaina in Toscana: coinvolto anche un lametino

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Siena - Sgominata dai carabinieri una presunta organizzazione criminale, capeggiata da cittadini albanesi, che controllava lo spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, tra le province di Siena e Arezzo. I militari del nucleo investigativo dell'Arma di Siena hanno eseguito ieri un'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale senese, che ha portato in carcere due albanesi, uno di 36 anni residente a Foiano della Chiana (Arezzo), gestore di un night club, e uno di 31 anni, abitante a Sinalunga (Siena). Per un 28enne albanese e un 34enne italiano di Lamezia Terme il giudice ha disposto l'obbligo di dimora ad Asciano (Siena), dove risiedono. I quattro, secondo quanto emerso dalle indagini dell'operazione "Deriva", coordinata dal pm Nicola Marini, avevano costituito una rete di spaccio di stupefacenti nell'area della Valdichiana senese e aretina e nel territorio delle Crete senesi, riuscendo a smerciare mensilmente circa 2 chili di cocaina pura all'80/85% e facendola pagare mediamente 80-100 euro al grammo.

L'operazione è scaturita dall'indagine sull'omicidio di Andrea N'Doja, albanese di 21 anni, ucciso il 9 maggio 2018 da Giulio Sale, pastore di origine sarda, condannato a 16 anni di reclusione con rito abbreviato. Dagli accertamenti tecnici era emersa l’esistenza di un gruppo di albanesi, vicini alla vittima, che gestiva un'attività di spaccio di stupefacenti. Le forniture erano gestite con telefonate o via whatsapp, messanger e altri canali telematici. Durante l'operazione, sono state anche eseguite cinque perquisizioni nei confronti dei quattro destinatari delle misure cautelari e nel night club.

 

 

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