Storia di violenza e abusi a Gizzeria, prosegue incidente probatorio: donna racconta i 10 anni vissuti in Italia

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Lamezia Terme - A raccontare i 10 anni di abusi e violenze subiti, in modalità protetta, nel tribunale lametino, rispondendo alle domande del Pm è stata proprio la vittima, la 29enne romena che da quando ne aveva 19 sarebbe stata tenuta segregata dal 52enne Rosario Aloisio Giordano. Giordano è stato fermato il 22 novembre scorso dai carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme, guidata dal comandante Pietro Tribuzio, ed è accusato dalla Procura di maltrattamenti in famiglia, riduzione in schiavitù e violenza sessuale pluriaggravata. E’ continuato così con l’esame della giovane donna l’incidente probatorio richiesto dalla Procura lametina, davanti al pubblico ministero titolare delle indagini, Luigi Maffia, al Gip Emma Sonni, ai difensori di Giordano, gli avvocati Salvatore e Simona Sisca e l’avvocato della parte offesa Rossana Cribari. La scorsa volta, invece, era stato ascoltato il bambino di nove anni che avrebbe raccontato di alcuni episodi di bullismo di cui sarebbe stato vittima confermando anche le violenze che avrebbe subito.

La 29enne ha raccontato i motivi che l’hanno portata in Italia, legati principalmente ad una questione economica: mandare soldi al figlio rimasto in Romania. In un primo momento la donna, all’epoca 19enne, era andata a Palermo e, poi, una seconda volta di ritorno dalla Romania, tramite alcuni contatti con connazionali, è arrivata a Lamezia dove poi ha incontrato Giordano che le avrebbe offerto un lavoro da colei che in un primo momento diceva essere sua madre, ma in realtà era la moglie gravemente malata. Dagli anni a Falerna fino al trasferimento nella baracca nelle campagne di Gizzeria: la donna ha ripercorso anche i tentativi di scappare, sempre frenati dalla paura e le violenze che avrebbe subito negli anni.

Da qui è iniziato l’incubo che per 10 anni ha impedito alla donna di interfacciarsi con il mondo esterno. La 29enne ha raccontato che, durante le sue due gravidanze, non ha mai fatto una visita fino al parto, avvenuto per entrambi i figli in ospedale a Catanzaro, dove la prima volta è stata ricoverata per sette giorni. L’esame è stato poi rinviato al 27 dicembre. Nel corso dell’udienza è stato conferito l’incarico ai medici incaricati dal Tribunale per la perizia medico legale, ovvero per accertare se vi siano state o meno lesioni provocate da maltrattamenti, oltre all’incarico allo psichiatra.

R.V.

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