Operazione “Prisoners Tax”, droga nascosta anche nella stanza di figli minori. Gratteri: "Inchiesta eccellente"- NOMI E VIDEO

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Catanzaro - Nascondevano la droga nella stanza dei figli minori, completamente ignari delle attività criminali di entrambi i genitori. Pur di veder saldati debiti di droga di alcune migliaia di euro, non esitavano a rivolgersi con fare intimidatorio ai padri e alle madri dei giovani consumatori. E, soprattutto, destinavano gli ingenti profitti del traffico di droga e delle estorsioni al sostentamento degli affiliati detenuti nelle carceri di tutta Italia.

È un quadro mafioso in piena regola quello svelato dall'operazione Prisoners tax, messa a segno oggi dalla Dda di Catanzaro, e diretta dal Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, dal Procuratore Aggiunto della Repubblica, Vincenzo Luberto, e dai sostituti procuratori, Debora Rizza e Alessandro Prontera. A portare avanti le investigazioni e le misure cautelari i Carabinieri della Compagnia di Soverato, supportati da quelli del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catanzaro. In tutto 25 le persone raggiunte da misura cautelare, in carcere, ai domiciliari e con obbligo di dimora: oltre 100 gli indagati e sequestrati sette chili di droga, fra cocaina e marijuana.

L'inchiesta nasce nel 2016, nel corso di specifiche operazioni di controllo del territorio da parte della compagnia dei carabinieri di Soverato e subito estese anche alle caserme dei paesi vicini: ciò che è emersa è una rete articolate di esponenti legati alla criminalità organizzata nei centri di San Sostene, Davoli, Gasperina e Montepaone che avrebbero gestito il traffico e lo spaccio di droga, messo in piedi una serie di estorsioni ed esportato quantitativi di droga anche in Campania. L'operazione, fra l'altro, segue di qualche settimana un'altra inchiesta - Last generation - che aveva smantellato una rete di presunti spacciatori nella vicina Soverato.

"La capacità criminale - ha spiegato Gratteri durante la conferenza stampa in Procura - è stata ampiamente documentata, grazie a intercettazioni e controlli specifici. È un'inchiesta molto ben fatta e nel corso della quale sono stati utilizzati anche carabinieri giovanissimi, ancora alle prese con il tirocinio. Siamo di fronte a esponenti di spicco delle cosche locali che, per rifornirsi di droga, si appoggiavano sui clan di San Luca e su quelli di Guardavalle".

Il pm Luberto si è soffermato sulla consolidata leadership della 'ndrangheta nel traffico di droga: "Ormai ogni piazza di spaccio deve avere le coperture delle cosche - ha spiegato - ed oggi raggiungiamo questo importante risultato grazie all'impegno della compagnia di Soverato e dei carabinieri, impegnati a tutela del territorio".

Il comandante provinciale dei carabinieri Marco Pecci ha spiegato come ben 100 siano stati gli episodi di spaccio svelati dall'inchiesta: "Garantendo - ha aggiunto - una maggiore sicurezza e tutela soprattutto per la fasce più giovani, non solo del territorio ma anche tra i turisti che raggiungono d'estate la fascia ionica".

Il responsabile del Nucleo operativo, il comandante Giuseppe Carubia, ha aggiunto che allo spaccio si sono unite le estorsioni. "E tre sono risultati i capi di questa associazione a delinquere, ovvero Domenico e Carmine Procopio e Giuseppe Corapi". È toccato al comandante della compagnia di Soverato, Gerardo De Sena, soffermarsi sui particolari dell'inchiesta, sul ruolo delle donne, dei minori coinvolti a loro insaputa anche in operazioni di trasporto della droga. "La base operativa - ha detto - era un bar di San Sostene, usata come centrale di spaccio e occultamento, e anche come luogo di incontro. Tutti i proventi erano destinati a supportare i detenuti".

G.V.

I NOMI 

Antonio Arena, 38 anni (custodia cautelare in carcere)

Ernesto Bertucci, 39 anni (custodia cautelare in carcere)

Giuseppe Corapi, 36 anni (custodia cautelare in carcere)

Romano Ponzo, 48 anni (custodia cautelare in carcere)

Carmine Procopio, 32 anni (custodia cautelare in carcere)

Domenico Procopio, 55 anni(custodia cautelare in carcere)

Sergio Scicchitano, 40 anni (custodia cautelare in carcere)

Domenico Spadea, 27 anni (custodia cautelare in carcere)

Carmela Vono 45 anni  (custodia cautelare in carcere)

Matteo Arena, 26 anni (arresti domiciliari)

Alessandro Aversa, 46 anni (arresti domiciliari)

Giuseppe Codispoti, 25 anni (arresti domiciliari)

Francesco Grande 24 anni (arresti domiciliari)

Annamaria Gregoraci, 24 anni (arresti domiciliari)

Giovanni Gregoraci, 25 anni (arresti domiciliari)

Roberto Ierace, 25 anni  (arresti domiciliari)

Salvatore Lioi, 33 anni (arresti domiciliari)

Raffaele Campagna, 28 anni (obbligo di dimora)

Stefano Longo, 30 anni (obbligo di dimora)

Vincenzo Pacicca, 37 anni (obbligo di dimora)

Salvatore Procopio,  29 anni (obbligo di dimora)

Giuseppe Santise, 29 anni (obbligo di dimora)

Saverio Spadea, 52 anni (obbligo di dimora)

Sergio Tassone, 27 anni (obbligo di dimora)

Marco Verdiglione, 24 anni (obbligo di dimora)

VIDEO

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