Travolse e uccise 18enne ad Accaria nel 2012, condannato a 2 anni di carcere

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Lamezia Terme - E’ stato condannato a 2 anni di reclusione, 1 anno di sospensione della patente e al pagamento delle spese legali e di una provvisionale di 20.000 euro a favore dei familiari della vittima, Abdeslam Kabri, il 62enne di origini marocchine che il 21 ottobre del 2012 travolse e uccise Paolo Fazio ad Accaria di Serrastretta, ferendo gravemente anche l’amico Marco Boca, entrambi in sella a una Vespa. L’udienza si è conclusa pochi minuti fa nel tribunale di Lamezia, davanti al giudice Luana Loscanna. I familiari di Paolo Fazio, tramite i propri legali fiduciari, sono assistiti da Giesse Risarcimento Danni di Catanzaro, gruppo specializzato nella gestione di incidenti stradali mortali.

L'incidente ad Accaria di Serrastretta nel 2012

I fatti risalgono al 21 ottobre 2012, quando nella frazione Accaria di Serrastretta sulla SP80/1, due ragazzi a bordo di uno scooter piaggio vespa, Paolo Fazio e Marco Boca, furono investiti da un furgone bianco che dopo l’impatto si è dato alla fuga facendo perdere le proprie tracce. Giunti sul posto i carabinieri di Soveria Mannelli soccorsero per primi i corpi dei due giovani stesi a terra, entrambi privi di conoscenza e completamente ricoperti di ferite.  Le uniche tracce che lasciavano pensare allo scontro con un altro mezzo furono alcuni frammenti di un paraurti rinvenuti sul muretto adiacente la carreggiata, ma nessuno assistette all’incidente. Sopraggiunse anche l’ambulanza del 118 di Lamezia Terme, le condizioni dei ragazzi erano critiche, entrambi riportavano ferite gravissime. Paolo Fazio entra in coma e a nulla servono le cure mediche: muore dopo poco più di due mesi, il 26 dicembre. Marco, che nell’urto ha riportato lesioni meno gravi, resta in prognosi riservata più di quindici giorni ma riesce a salvarsi.

Dall’accurata ispezione del luogo dell’incidente svolta dai carabinieri e da una prima ricostruzione della dinamica fatta dal consulente tecnico nominato dalla Procura emerge che “i due giovani stavano percorrendo la strada provinciale in direzione Accaria, quando il loro scooter, giunto a ridosso di una curva, probabilmente per evitare un tombino posto al centro della corsia, effettuava un repentino cambio di direzione a sinistra ponendosi nei pressi della linea di mezzeria della carreggiata. Nel frattempo giungeva dall’altra parte un furgone bianco ignoto, che frenava per evitare l’impatto con i due giovani, ma senza riuscirci. Presumibilmente c’è stato un lieve impatto tra il manubrio della Vespa o l’avambraccio di uno dei due adolescenti e il furgone”.

Grazie al filmato di una telecamera posta all’esterno di una vicina attività commerciale, alla testimonianza della signora accorsa per prima sul luogo dell’incidente e al lavoro di indagine svolto dai carabinieri di Soveria Mannelli, Pianopoli e dal reparto investigazioni scientifiche di Messina sui frammenti di felpa trovati sul furgone, in pochi giorni è stato possibile risalire ad Abdeslam Kabri, che però nel frattempo aveva fatto rientro nel proprio paese e risultava quindi irraggiungibile. “Le fibre tessili rinvenute incastrate sul paraurti del suo veicolo risultano chimicamente e fisicamente identiche a quelle del tessuto della parte interna della felpa di Paolo Fazio” scrivono i carabinieri del reparto investigazioni scientifiche nel rapporto finale di indagine, inoltre “il materiale nero trovato sulla scritta anteriore della felpa risulta chimicamente identico alla vernice del paraurti del veicolo”. Viene spiccato un mandato di arresto e, nell’aprile 2016, a più di tre anni dall’incidente, l’uomo rientrando in Italia è stato bloccato dalla polizia di frontiera dell’aeroporto Marconi di Bologna. Da qui si è potuto avviare il procedimento penale, giunto oggi a conclusione con la condanna davanti ai familiari del giovane.

paolo_fazio.jpgPaolo Fazio

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