Uccide la compagna a Roveredo in Piano: si costituisce 33enne originario del Cosentino

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Roveredo in Piano (Pordenone) - Femminicidio a Roveredo in Piano. La notte scorsa Aurelia Laurenti è stata uccisa dal compagno. Aveva 34 anni ed era mamma di due bambini di 8 e 3 anni. I piccoli non hanno assistito alla tragedia perché, da quanto si è appreso, erano dai nonni materni, che abitano in un paese poco distante. Un 33enne, originario di Cosenza, questa mattina si è costituito in Questura a Pordenone, si chiama Giuseppe Forciniti. il 33enne, un infermiere professionale, si era laureato in Scienze infermieristiche all'Università di Reggio Calabria e ha lavorato dapprima in una casa di riposo di Pordenone e quindi nell'ospedale cittadino. Insieme con la compagna era andato a vivere a Roveredo nel 2013, nella villetta dove attorno a mezzanotte è avvenuta la tragedia.

Omicida confessa e dice: 'Mi ha aggredito lei'

"Sono stato aggredito fisicamente dalla mia compagna mentre ci trovavamo in camera da letto. E' anche comparso un coltello, con cui ha cercato di colpirmi. Ne è nata una colluttazione, durante la quale ho afferrato l'arma e l'ho colpita una sola volta, al collo. Lei è caduta a terra e io sono uscito dalla stanza in stato di choc". "Sto vivendo mesi molto duri, lavorando sotto stress nei reparti ospedalieri dedicati ai pazienti Covid - ha detto Giuseppe Forciniti agli investigatori- La situazione nelle ultime settimane è degenerata ero esasperato. Ieri sera in camera c'è stata l'ennesima lite e tutto è trasceso". È la ricostruzione di quanto sarebbe accaduto la notte scorsa nell'abitazione di Roveredo in Piano (Pordenone) fatta da Giuseppe Forciniti, che ha ucciso la compagna Aurelia Laurenti. L'uomo ha fornito la sua personale versione dei fatti nel corso dell'interrogatorio di fronte al sostituto procuratore di Pordenone Federico Facchin. Il faccia a faccia con gli investigatori è stato caratterizzato da numerose pause in cui l'uomo ha detto di essere sconvolto e ha pianto a più riprese. Secondo quanto avrebbe detto a inquirenti e investigatori, i rapporti con la compagna erano diventati burrascosi e c'erano liti. I genitori dell'omicida, che si sono messi in viaggio dalla Calabria per raggiungere il Friuli, hanno nominato come avvocato difensore di fiducia Ernesto De Toni, del foro di Padova. Gli inquirenti che indagano sul femminicidio di Pordenone non nascondono profondi dubbi sulla ricostruzione data da Giuseppe Forciniti, anche perché l'ammissione di aver colpito una sola volta al collo la moglie non collide con le prime risultanze del medico legale, che ha accertato almeno 8 fendenti, quasi tutti profondi, alla testa e al volto della vittima.

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