I motori dei Giuliani in un libro

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Di Filippo Veltri

Due secoli fa a Roggiano (allora si chiamava solo così), nasceva lo storico e filosofo Gian Vincenzo Gravina. I suoi studi, l’enorme mole delle ricerche e pubblicazioni, che fin da allora lo ponevano tra i più importanti pensatori del suo tempo, lo portarono a formulare la notissima teoria dei “corsi e ricorsi storici”. Teoria che, ripercorrendo la storia dell’umanità, sottolinea come sia possibile prevedere in qualche misura anche il futuro, visto che l’uomo ripete inevitabilmente le gesta del suo passato anche lontano. Insomma, “nulla di nuovo sotto il sole”, o ancora, come diceva Nietzsche, “la pianta uomo è sempre la stessa”. Ma Gravina, per quanto lungimirante, mai avrebbe immaginato che la sua summa in merito a corsi e ricorsi divenisse titolo, con leggera modifica, di un libro. Esattamente in “Corse e ricorsi”, con sottotitolo “Una storia di famiglia e di motori”. Ovvero la famiglia Giuliani, o se volete “una famiglia: un motore e quattro ruote” (Pellegrini editore).

Scrive cosi’ Emanuele Giacoia nella bellissima prefazione a questo libro meraviglioso e commovente di Claudio Giuliani, risultato di una minuziosa, precisa, certosina ricerca. Tappa dopo tappa, anno dopo anno. Il racconto del mondo delle corse (e dei percorsi) dagli inizi del secolo scorso, con il supporto di preziose fotografie che da sole basterebbero a evocare atmosfere magiche, sollecitando imperdibili ricordi ed emozioni, stimolando curiosità su un’epoca dissolta, ahinoi, di una Calabria che potremmo definire anche bucolica ma non meno di sostanza (anzi) di quella moderna. Ma tutto questo il libro riesce a riportarlo, come fosse ieri, ai nostri giorni.

Claudio Giuliani ha avuto l’aiuto insostituibile di suo figlio Camillo (non poteva non avere il nome del famoso nonno), in una fatica letterario-storico-fotografica che è un insieme di tutte le generazioni dei Giuliani alle prese con le macchine da corsa. E questo anche se, chiosa poi l’autore con giustificabile rammarico, lo stesso Camillo non abbia mai amato i motori. Ma di storia d’amore si tratta, e questo basta, per raccontare anche di frenetiche corse in motocicletta, sulle strade di allora (più o meno tratturi), quasi corollario di quelle dell’automobile.

Il libro potrebbe così cominciare, paradossalmente, dall’indice: “Partenza”, “Prima manche”, “Seconda manche”, “Arrivo”. Una splendida narrazione di un autentico amore per i trascorsi, la storia di questa grande famiglia, fino a Camillo junior, appunto. E non si può non venire catturati dunque dal clima e dalle atmosfere che circolavano a quei tempi. Le competizioni senza fine, addirittura ad oltranza, meccanici autentici maghi dei motori, capaci di messe a punto geniali, il tutto sopra l’asfalto latitante, la polvere, le buche (per la verità è cambiato poco, sul tema, da allora!), che obbligavano a percorsi se non di guerra ma quasi. Colori e profumi epici, davanti ai quali è impossibile non commuoversi, come nel vedere quei volti, quegli abiti, gli scorci della vecchia Cosenza, i bolidi da brividi già solo a salirci sopra.

Perché questo libro di Claudio Giuliani è scritto sì, ma è anche da vedere, non solo per gli appassionati di Formula 1 e dintorni, ma ancor più per i fans, tantissimi, che hanno sentito parlare come leggende di storie, personaggi, mitologie di corse e piloti spericolati con macchine già allora famose quanto i loro personaggi al volante. Un lavoro prezioso quello di Claudio Giuliani che ha scavato, letteralmente, tra i suoi ricordi, e la sua vita. Passata, tra le tante altre cose di una vita, a seguire le corse dei nonni, degli zii, dei cugini e degli amici, descritti in queste pagine appassionanti. 

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