Il libro "Tumulti" di Cavaliere recensito dalla rivista "Quaderni di Storia"

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Lamezia Terme - "Tumulti, stragi contadine in Calabria" è l'ultimo libro del sociologo e giornalista lametino, Claudio Cavaliere al quale la prestigiosa rivista "Quaderni di Storia" diretta da Luciano Canfora ha dedicato una significativa recensione dalla quale emerge l'importante contributo storico offerto da un lavoro che propone episodi ai più sconosciuti. Il libro parla infatti di una serie di tragici eventi in un arco temporale che va dal 1906 al 1925 omicidi consumati da parte delle forze dell'ordine a danno di contadini in Calabria. Ai quali, si legge nella recensione "Cavaliere ha dato dignità personale e collettiva", facendoli "uscire da una condizione di "mal sepoltura" nella quale erano stati lasciati dalla stampa asservita e immonda".

Quasi tutte le stragi "hanno come teatro le piazze e i luoghi intorno ai municipi i cui amministratori sono eletti da poche decine di votanti" e "quasi sempre rafforzano i meccanismi di discordia e acuiscono i conflitti sociali portando, un passo dopo l’altro, anche a sanguinose collisioni"; obiettivo delle vampate di lotta popolare sono le imposte locali: perché il sistema tributario dei comuni ha tali margini di iscrezionalità che i padroni dei Municipi hanno col dazio, col focatico e colla tassa sul bestiame, un’arma micidiale, da riversare sui contadini quasi tutto l’onere delle imposte".Elemento comune a tutte le stragi "è l’impunità per chi aveva sparato e, soprattutto, per chi aveva la responsabilità della condotta dei carabinieri". "Tutti i procedimenti penali contro soggetti dell’Arma si conclusero con sentenze di "non doversi procedere" perché venne riconosciuto ai responsabili dell’eccidio lo "stato di necessità" giustificato dalle folle armate in tumulto e da spari fantasma contro le forze dell’ordine che al massimo riportarono, a fronte di tante stragi aggravate e continuate e a stare ai referti medici, qualche escoriazione".

Tanti i riferimenti a fatti accaduti, dalla strage di Sinopoli del 23 maggio 1909 a quella di San Giovanni in Fiore del 2 agosto 1925. Di Casignana nel 1922. E tanti altri episodi. Stragi "in cui i trucidati e i sopravvissuti null’altro cercavano se non l’abolizione di  dazi (che colpivano il pane, le derrate alimentari, la legna da ardere e pure le uova delle galline da cortile) introdotti da un malaccorto commissario prefettizio mandato dal regime fascista a risanare le casse comunali". Un saggio che narra vicende "nascoste" dal potere di quegli anni e che contribuisce, in maniera puntuale e circostanziata, ad arricchire il bagaglio storico di ognuno di noi. La prefazione del libro è curata dalla scrittrice e giornalista, Isabella Bossi Fedrigotti, che parla “di un percorso doloroso che si sarebbe dovuto compiere tanto tempo fa e che oggi è davvero vietato rimandare. Sono storie vere e il lettore non può mettersi in salvo rifugiandosi nella convinzione che siano racconti, che siano romanzi, che siano vicende leggendarie”.

A.C.

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