Lamezia, 27 e 28 maggio full immersion di letture per "Il nome della rosa"

tavella-eco-letture.jpg

Lamezia Terme – Presentata la due giorni di letteratura, dell’associazione “Cultura d’autore” presso la libreria Tavella, che il 27 e il 28 maggio vedrà la full immersion di letture – circa 150 i lettori – del famoso romanzo “Il nome della rosa” di Umberto Eco, grande semiologo italiano scomparso lo scorso febbraio. Ad organizzare il fitto calendario di nomi, che si alterneranno senza sosta a partire dalle 9.30 alle 23.00, è Agostino Porchia in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Lametino e la Libreria Tavella, luogo dell’evento inserito in un ulteriore cartellone istituzionale, quale Il Maggio dei libri. A proposito de Il Maggio dei libri, Elisa Gullo, assessore alla cultura della città ricorda l’importanza di un evento nazionale con l’obiettivo di divulgazione alla lettura. Inoltre dice “Domani alle 10.00 ci sarà anche il sindaco Paolo Mascaro, ad inaugurare l’iniziativa, proponendo una sua lettura”.

“Un romanzo che ha venduto più di trenta milioni di copie, di cui sette milioni solo in Italia, tradotto in tante lingue” – introduce così Gioacchino Tavella. Un romanzo che Eco mette da parte per dieci lunghi anni. Prenderanno parte, con il proprio contributo artistico, anche gli attori Mario Maruca e Giuseppe Ingoglia. Sarà inoltre presente il lametino Claudio Crapis che, uscito dall’università di Bologna, e laureatosi in ‘retorica antica’ porterà una lectio magistralis sulla quale Porchia ha inteso lasciare carta bianca, e alcune postille de Il nome della rosa, postille che come ricorda Tavella “Eco aggiunse solo nel 1983”. L’introduzione sarà invece a cura del professor Tommaso Cozzitorto. Ad aver lasciato alcuni preziosi spunti critici, che serviranno ad anticipare la lettura di una delle più importanti opere di Eco, questa mattina in conferenza stampa, il professor Antonio Milano e il preside Francesco Scoppetta. Il primo ha tratto l’immagine opposta della cultura cristiana rispetto al mondo antico. Dall’idea di un medioevo di oscurantismo e di flagellazione che non ha però significato solo ‘oppressione’. Dal Medioevo si passa infatti al Risorgimento. “Rispetto alla sua non coerenza – dice Milano – Eco era un maestro della ‘menzogna letteraria’ nei meccanismi della retorica”. La fase più interessante, in una miscellanea di nomi e tempi del passato, ricordando Tommaso D’Aquino, “È quella caratterizzata da una cultura occidentale che è stata assimilata e poi selezionata, ed ecco un pensiero di commistione col mondo arabo” – dice ancora il professor Milano.

Il secondo ospite invece, il preside Scoppetta, ha messo in evidenza un punto di estrema sottigliezza, legato al concetto di bellezza, partendo da un ricordo e finendo per leggere un frammento di pensiero di Alessandro Baricco su La Repubblica “Il cuore del mondo batte anche dentro un cassonetto”. Il ricordo riflette la visione di Umberto Eco al bar del lungomare di Gizzeria, mentre il preside si trovava a passeggiare con sua figlia. Eco è stato un semiologo, studioso della scienza dei segni, dunque a cosa servono iniziative del genere? “A mandare un segnale – conclude Scoppetta – a stare insieme e a ritrovarci nel piacere della lettura, la quale però necessita di una continuità”. L’evento gode del Patronato della Presidenza della Repubblica, del Patrocinio del Comune di Lamezia Terme e del Patrocinio della Regione Calabria,  infine anche della collaborazione dell’Università Alma Mater di Bologna.

V.D.

© RIPRODUZIONE RISERVATA