Lamezia, al liceo Galilei incontro su 70 anni Costituzione. Alecci: "Regalo più bello di un cittadino è stare sempre dalla parte della legge"

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Lamezia Terme – Una Costituzione, quella italiana, fra le più belle al mondo. I suoi 70 anni ne celebrano la sua rigidità ed efficacia nel tempo, in grado di tradursi al presente. Alle nuove generazioni, protagonisti della vita individuale e collettiva del futuro, il compito di rispettarla e tutelarla. Questi, gli elementi caratteristici dell’incontro “Le parole della Costituzione 70 anni dopo”, pensato dal dirigente scolastico Teresa Goffredo e rivolto alle seconde classi del liceo scientifico Galileo Galilei. Incontro parecchio stimolante, al quale hanno preso parte Francesco Alecci commissario prefettizio che guida la triade commissariale insediatasi al comune di Lamezia Terme, e Marco Chiacchiera primo dirigente del commissario della città.

Il commissario Alecci, quale uomo di Stato, porta un messaggio chiaro agli studenti che si trovano a vivere una fase delicata dell’adolescenza. Essere vigili, consapevoli, e responsabili rispetto il circostante. “Nella società moderna – afferma Alecci – c’è bisogno di pace, di una corretta gestione dell’ordine pubblico, di una sicurezza sanitaria, di tutte le condizioni che permettano al cittadino di stare in una posizione di benessere. Tutti in questa città devono impegnarsi a dare il massimo”. Il corretto esercizio della giustizia proviene dall’osservanza delle norme, fra tutte la Costituzione è quella fondamentale, posizionata al vertice della piramide. “Nonostante le carenze, la Costituzione sta in un assetto di equilibrio - continua Alecci - ma dobbiamo sentirci partecipi di un sistema coordinato. Punto di forza è dato dalla Repubblica democratica. Si tratta di decidere se vivere nell’ordine o nella sopraffazione”. Risulta necessario collegare la Carta Costituzionale del 1° gennaio 1948 al presente, ma per ricordare occorre conoscere. “Dobbiamo far si che essa indirizzi il nostro operato, partendo da assonanza cognitiva, sentire per conoscere, e poi amare e tutelare – prosegue Alecci – tutelarla non da noi ma da coloro che potrebbero infrangerla”.

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Tenere saldi quei valori fondamentali che si ritengano imprescindibili, dunque, e tenere punti di riferimento tali da connotare i principi italiani rispetto ad altri ordinamenti giuridici. A parlare non è il sindaco della città ma chi, in questo momento, è responsabile dell’amministrazione comunale. Quanto al periodo precedente il suo insediamento, inerente lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, Alecci non entra nel merito ma tiene a ribadire, secondo criteri pedagogici e fortemente educativi per l’uditorio, alcuni concetti. “Le risposte sono nel comune sentire del territorio, lì c’è la chiave di lettura della nostra azione – spiega in riferimento al principio di legalità – non applicare la legge fa ammalare la società. Dal 27 novembre ad oggi non ho ricevuto alcun invito a parlare di legalità, bisogna chiedersi il perché”. Una società che, oltre al dolore immediato, non è riuscita ad esprimere altro sentimento, restando immobilizzata nella rassegnazione. “Il regalo più bello di un cittadino è quello di stare sempre dalla parte del rispetto della legge”. Prefetto e questori sono anche punti di riferimento dell’attività del funzionario Marco Chiacchiera, origine umbra, di Perugia. “Sono stato destinato a terra lontana da soli sei mesi – dice Chiacchiera – avendo in passato svolto attività nell’Italia centrale, comincio quindi a sentirmi parte di una comunità che non era la mia. Quando parliamo di Costituzione non si può non fare riferimento ai principi inviolabili” – rivolgendosi   agli studenti con alcune domande e aprendo un dibattito conclusivo.

Valeria D’Agostino

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