Lamezia, all’Einaudi un viaggio didattico alla scoperta dell’opera lirica rossiniana

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Lamezia Terme - “Mangiare, amare, cantare e digerire sono i quattro atti di quell’opera comica che è la vita”. Questa frase racchiude appieno la vera essenza di Gioacchino Rossini, grande compositore italiano (Barbiere di Siviglia) nonché grande estimatore del buon cibo. Un personaggio eclettico, dalle molteplici sfaccettature. Per le celebrazioni del 150° anniversario dalla sua morte, presso l’auditorium dell’IPSSAR Einaudi si è tenuto il convegno di presentazione del progetto “Organizziamo la follia”. Un progetto didattico volto alla diffusione della musica lirica nelle scuole. 700 ore di attività di laboratorio e attività trasversali, 11 esperti, 22 docenti, 3 territori e 500 allievi coinvolti. L’unione tra molteplici istituti (l’I.C “Spirito Santo” di Cosenza e gli istituti lametini l’I.C Manzoni Augruso, l’I.C Fiorentino Borrello, il liceo scientifico Galilei e l’IPSSAR Einaudi) ha dato vita a questo lungo viaggio tra le melodie dell’opera lirica. Un viaggio che parte proprio da Lamezia Terme, dall’Istituto alberghiero, dove la fusione tra la musica ed il buon cibo ha generato una suggestiva esperienza sensoriale. 

“Il programma parte da un’occasione fornita dai “Fondi strutturali europei – Programma Operativo Nazionale” di ragionare su come come valorizzare il patrimonio culturale, sia quello materiale, quello immateriale, quello artistico, quello paesaggistico della nostra regione; un patrimonio non valorizzato. Noi calabresi abbiamo spinto verso la bruttezza dei nostri paesi. Questo progetto ha l’ambizione di voler far riflettere sul bello che c’è intorno a noi e che non riusciamo a vedere. Da qui a Luglio 2019 500 ragazzi sentiranno una nota, leggeranno un verso, proveranno a fare musica. Verranno messi all’opera per sfatare il clichè, il pregiudizio del calabrese passivo. Dobbiamo innanzitutto riappropriarci della nostra identità. Possiamo salvarci solo con la cultura e con la consapevolezza di ciascuno. I giovani devono arrabbiarsi prima che gli venga rubato il futuro”. Queste le parole del Dirigente Massimo Ciglio della scuola capofila “I.C Spirito Santo” di Cosenza, promotore del progetto, introdotto dalla dottoressa Costantino.

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Un intervento volto a sottolineare l’importanza della cultura e della rivalutazione del territorio, Intervento seguito a ruota da quello di tutti i dirigenti delle scuole aderenti, il dottore Benincasa, la dottoressa Goffredo e la dottoressa Primavera ( assente ma sostituita dalla docente Daniela Vescio) al progetto, concordi sulla assoluta validità, ed innovazione. Non meno significativo l’intervento del Commissario prefettizio del Comune Alecci che, ricordando il clima poco felice in cui verte la città di Lamezia Terme, ha espresso il suo parere positivo nei confronti di questo progetto: “Ringrazio il Dirigente scolastico che ha voluto la presenza del comune oggi. Il comune osserverà questi fenomeni positivi e si affiancherà a questo processo didattico mettendo a disposizione i luoghi culturali di Lamezia, come i teatri, che ora sono chiusi alla fruizione artistica ma che sono convinto così non sarà nelle prossime settimane”. Luca Mazzei, coordinatore artistico, ha sottolineato l’importanza della lirica per la diffusione della lingua italiana così come ribadito del Tenore M° Francesco Basile secondo il quale “la lirica è uno dei principali veicoli della lingua italiana nel mondo”.

“Dobbiamo recuperare una sana follia. Oggi più che mai abbiamo paura ad essere chi siamo veramente. Il rischio è l’omologazione” sottolinea il dottor Giuseppe Pagliaro, psicologo esperto di crescita personale secondo il quale “solo grazie alla creatività noi riusciamo ad essere noi stessi”. Commosso l’intervento del M° Daniele Agiman, direttore artistico e principale dell’orchestra sinfonica Rossini di Pesaro: “Mi commuovo perché oggi voi celebrate la morte con un qualcosa pieno di vita. L’augurio che vi faccio è che questo progetto vi appassioni, vi diverta”. “Il popolo deve riappropriarsi del teatro” - dice  Stefano  Verzini, direttore artistico del Teatro Verdi di Pisa in collegamento Skype - “Dobbiamo lasciare l’emozione prendere il sopravvento.”

L’ultimo intervento è stato quello del professor Michele Mirante, Naturopata ed Operatore Olistico, che ha sottolineato la stretta correlazione tra cibo e musica. La mattinata si è conclusa con la messa in scena di una parte della celebra opera rossiniana “La Cenerentola” e con la degustazione, ad opera proprio degli allievi dell’istituto, delle famose ricette rossiniane.

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